Politica

Crisi Terme di Acqui, Cirio attacca Chiamparino: “Una follia venderle. Ora pronti a mettere risorse”

ACQUI TERME – “Una follia, un errore del passato che ereditiamo, paragonabile solo a quando Torino ha rinunciato alle Olimpiadi”. Arrivato ad Acqui per confrontarsi coi sindacati e coi lavoratori delle Terme di Acqui, il Governatore del Piemonte Alberto Cirio ha attaccato il suo predecessore alla guida della Regione, Sergio Chiamparino, rispetto alla scelta di cedere a un privato il comparto termale. “Una scelta contro la storia, contro le prospettive turistiche, una cosa senza senso”. Cirio ha poi annunciato che la Regione è pronta a fare la sua parte, a mettere le risorse necessarie: “Quanto? Prima occorre fare un piano industriale che ad oggi manca. Siamo disponibili a utilizzare uno strumento innovativo, ma già testato all’estero e in particolare in Germania, un fondo che ci permette di entrare con fondi regionali ed europei nel capitale delle aziende in crisi per rivitalizzarle, con il supporto di esperti del settore. Il turismo termale acquese ha un’altissima reputazione a livello nazionale e internazionale e la Regione lo ritiene strategico per l’economia del territorio. Non possiamo accettare che non ci sia la volontà di proseguire in questo settore per il futuro. Confidiamo di trovare collaborazione da parte della proprietà, pronti in caso così non fosse a esercitare le leve di cui disponiamo, incluso la revoca della concessione. Perché l’acqua è dei piemontesi e degli acquesi e deve essere messa a disposizione per creare ricchezza dove si trova”.

L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, anche lui ad Acqui: “Siamo disponibili a studiare nuove prestazioni riabilitative. Le cure termali sono fondamentali per il post covid, sono adatte a questo tipo di riabilitazione. Non lasceremo soli i lavoratori e la città di Acqui”. 

Su Radio Gold Tv le parole di Cirio e Icardi

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