Autore Redazione
giovedì
19 Agosto 2021
18:30
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Vivere il Pavese - Pavia

Tre brevi leggende sul Castello di Vigevano

Tre brevi leggende sul Castello di Vigevano

VIGEVANO (PV) – Il centro cittadino di Vigevano, nell’816.c. è attestato come Vicongena, nome che cambia varie volte fino a Vigevine nel 1058 Vegleveno, Veglivino nel sec XI. Forse deriva da vicus-vico- villaggio e dal nome germanico dipersona- Gebuin- Di origine forse longobarda, fu a lungo contesa da PV e MI; finì a Torriani, ai
Visconti, agli Sforza; qui nacque Ludovico Sforza, il Moro, che abbellì la città con molti edifici. Passò a Carlo V e nel 1700 ai Savoia; ma l’odierno Castello Sforzesco offre ancora qualche suggestiva diceria, da scoprire su Vivere il Pavese. 

Leggende sul Castello di Vigevano: I fantasmi del castello

Si racconta che nel castello, ancora oggi, vaghino indisturbati i fantasmi delle dame di Beatrice d’Este, la giovanissima sposa di Ludovico il Moro, morta alla fine del 1400 al momento del parto. Gli spiriti apparirebbero nelle logge degli appartamenti riservati alle donne, nelle afose notti estive.

Leggende sul Castello di Vigevano: il drago

Si narra dell’esistenza di sotterranei che, dal castello di Vigevano, portavano al Ticino e fino a Milano. I sotterranei erano la tana di un mostro gigantesco, un serpente con ali ampie come quelle dei pipistrelli, con occhi in grado di incantare chi aveva la sfortuna di incrociare il suo sguardo. Il serpente, inoltre, emanava un fetore insopportabile, capace di tramortire anche a distanza. Alcuni prigionieri del castello pare siano scomparsi senza lasciare traccia, forse portati via dal drago. Non si sa, tuttavia, che fine abbia fatto il mostro.

Leggende sul Castello di Vigevano: il cavallo di Ludovico

Dopo la sconfitta di Novara del 1500, Ludovico il Moro era ormai senza regno. Quella notte un cavallo bianco giunse al galoppo nel palazzo, salì le scale del castello, nitrendo e lanciando vampate di fuoco; era il cavallo di Ludovico, che egli non aveva portato in battaglia per salvarlo e che ora cercava il padrone. Il destriero, con gli zoccoli, scavò un buco nel terreno e poi sparì nel buco, senza più lasciare alcuna traccia.

Al prossimo appuntamento con Vivere il Pavese, assieme ad altre brevi leggende.

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