Autore Redazione
sabato
21 Agosto 2021
18:00
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Vivere il Pavese

La pietra arenaria di Rocca Susella e Poggio Alemanno e Belvedere

Alla scoperta di zone e sedimenti appartenenti alle arenarie di Monte Arsola
La pietra arenaria di Rocca Susella e Poggio Alemanno e Belvedere

ROCCA SUSELLA (PV) – Il Comune di Rocca Susella, in provincia di Pavia, è ubicato su una zona geologica molto particolare: si tratta di sedimenti appartenenti alle arenarie di Monte Arsola, formazione miocenica affiorante in tutta la prima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese.

Negli scorsi secoli le arenarie vennero utilizzati dagli abitanti della zona per la costruzione di edifici religiosi, (come la Pieve di San Zaccaria e l’oratorio di San Rocco), oppure per abitazioni rurali e lavatoi. A testimonianza dello sfruttamento passato, restano oggi due cave collocate a poca distanza dal paese di Rocca Susella.

La cava in località Poggio Alemanno è senza dubbio la più caratteristica. Imboccando il tratturo alle spalle del piccolo oratorio di San Rocco, si raggiunge in breve tempo uno scenario suggestivo; le rocce giallognole, quasi totalmente spoglie, appaiono infatti erose in curiose forme. Ciò che potrebbe sembrare un prodotto della natura è in realtà il risultato di una costante ed intensa attività condotta dall’uomo. Queste arenarie, infatti, rappresentavano, a partire dal Medioevo e sino al ventesimo secolo, la materia prima per costruire e ristrutturare gli edifici locali.

Ai piedi di Poggio Alemanno c’è, infatti, l’Oratorio di San Rocco, una modesta costruzione edificata nel 1600, è anche conosciuta come Chiesetta degli Alpini, poiché ristrutturata nel 1995 e gestita dal Gruppo Alpini di Godiasco, in memoria dei caduti in guerra. Nonostante sia sconsacrata, una volta all’anno si celebra messa in concomitanza con la festa degli Alpini.

La cava in località Cascina Belvedere è invece più nascosta perché è immersa nella vegetazione, interessa arenarie di colore grigiastro. Venne sfruttata nei primi decenni del ventesimo secolo, ma successivamente venne abbandonata. Queste due cave sono testimoni del profondo legame esistente tra gli abitanti della zona e il territorio, legame che nel passato ha consentito lo sviluppo di identità ancora oggi molto solida.

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