Autore Redazione
sabato
13 Novembre 2021
11:00
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Vivere il Pavese - Pavia

I Brasade: come si preparano le ciambelle di Broni e Borgo Priolo

La ricetta appartiene alla tradizione popolare pavese, tramandata di generazione in generazione
I Brasade: come si preparano le ciambelle di Broni e Borgo Priolo

BORGO PRIOLO (PV) – I Brasade sono delle tipiche e rinomate ciambelle pavesi. A Staghiglione, frazione di Borgo Priolo), e a Broni, ne vengono prodotte due gustose varianti; la prima, ottenute con impasto per dolci non lievitato; la seconda,  con un impasto di pane leggermente dolcificato e, una volta ben cotte, chiuse ad anello.

Il brasadè è una produzione tipica dei Comuni di Borgo Priolo e Broni. La ricetta appartiene alla tradizione popolare e, infatti, non esiste una via univoca per prepararli.  Il brasadè, di fatto, non è stato mai considerato un vero e proprio dolce, ma solo un modo in uso nelle famiglie per riempire i “buchi” nello stomaco. Una volta cotte, si conservano diversi giorni.

I brasade e le “collane” di Staghiglione

Secondo la tradizione i brasadè sono venduti legati in collane. Quelli di Staghiglione – dove si svolge la tradizionale sagra il lunedì di Pasquetta – vengono confezionati in collane di 11 ciambelle infilate con filo di cotone attraverso il foro centrale. Lo schema di confezionamento è immutato: cinque ciambelle sono infilate con la parte piatta rivolta nello stesso verso e le altre cinque con la parte piatta in verso opposto. L’undicesima ciambella è usata come fermaglio e ad essa si legano i capi dello spago di cotone della collana. La collana così formata viene appesa all’estremità opposta della ciambella “fermaglio” in modo tale da avere tutte le ciambelle con la parte piatta rivolta verso il basso.

Un tempo le bambine le portavano come collane ed era anche il regalo che si faceva tra la gente povera, ad un cresimando: un dolce per festeggiare un momento importante, con il sapore della tradizione. Anche per questo motivo sono chiamati il “dolce delle folle”.

La legatura a collana sembra pensata per trasportarli meglio, e la cottura prima in acqua bollente e poi al forno è tipica di un cibo che doveva mantenersi a lungo, sempre appetitoso.

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