Autore Redazione
giovedì
15 Dicembre 2022
18:29
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Innovazione: Lombardia leader in Italia ma lontana dalle principali regioni europee

Innovazione: Lombardia leader in Italia ma lontana dalle principali regioni europee

LOMBARDIA – La Lombardia si conferma leader in Italia in tema di innovazione e avanza in modo significativo anche in Europa ma risulta ancora lontana dalle performance registrate dalle principali regioni europee. È quanto emerge dal booklet ‘Ricerca e Innovazione 2022’ curato dal Centro Studi di Assolombarda. Rispetto al totale italiano, la regione – in cui risiede il 17% della popolazione – concentra il 20% della spesa in ricerca e sviluppo. Inoltre, realizza nelle sue università il 23% delle pubblicazioni scientifiche più citate a livello globale. Ma non solo: è sede del 27% delle startup innovative, registra il 31% dei brevetti depositati in Europa e occupa il 33% dei lavoratori del manifatturiero high tech.

Per quanto riguarda il capitale umano, il rapporto sottolinea come, negli ultimi anni, sia cresciuta in Lombardia la quota di laureati nella fascia di età 30-34 anni: dal 29,5% del 2015 al 33% del 2019, con un passo indietro nel 2020 (32,8%) e nel 2021 (31,3%). Una tendenza che amplia, così, a circa 20 punti percentuali il già notevole distacco dai ‘top performer’ Cataluña (53%) e Auvergne Rhône-Alpes (51,9%). Allo stesso tempo, la ricerca ha però rilevato che sempre più giovani sono oggi coinvolti nell’ambito di percorsi di formazione e il numero di iscritti agli Atenei lombardi continua a crescere (+14% nell’anno accademico 2021-2022 rispetto al 2014-2015).

Con riferimento alle competenze digitali, secondo le più recenti analisi della Commissione Europea, la Lombardia presenta, tuttavia, un indice inferiore di circa il 40% rispetto alla media dei parametri. Quanto all’investimento in ricerca e sviluppo, tra il 2015 e il 2019, la Lombardia ha investito maggiori risorse in R&S: da 4,5 a 5,3 miliardi di euro annui, ma con un incremento più ridotto rispetto a quello registrato tra i top competitor tedeschi. La pandemia, del resto, ha segnato una marcata inversione di rotta. Nel 2020 la Lombardia ha, infatti, ridotto gli investimenti: in tema di R&S sono stati spesi 5,1 miliardi di euro, il 4,3% in meno del 2019, un calo superiore rispetto a quello rilevato in Germania (-3,1%), in Francia (-0,4%) e, soprattutto, in Spagna in aumento (+1,3%). Il nodo principale che penalizza le performance della Lombardia ha a che fare con un investimento complessivo strutturalmente insufficiente: 507 euro per abitante, meno di un quinto dei 2.734 euro del ‘top performer’ Baden-Württemberg.

Altrettanto importante è il tema dell’innovazione. Nonostante la robusta crescita degli ultimi anni non sia stata intaccata dalla pandemia (+10,7% le domande di brevetto della Lombardia allo European Patent Office tra il 2015 e il 2021), non è stato colmato l’enorme divario con i top performer della Germania. I brevetti lombardi sono 155 per milione di abitanti, appena un quarto di quelli della Baviera e un terzo di quelli del Baden-Württemberg. A fronte di questa notevole distanza nei dati aggregati, va però rilevato che la capacità brevettuale della Lombardia si avvicina ai top performer soprattutto nelle vocazioni tecnologiche e produttive del territorio e, in particolare, nella chimica, nella farmaceutica, nei mobili/design.

Tra il 2015 e il 2019 il Pil lombardo è cresciuto del +6%, accusando nel 2020 una recessione significativa (-8,9%) e una impennata nel 2021 (+7,6%), con un +3,9% l’incremento complessivo nel 2021 rispetto al 2015, grazie a una spinta eccezionale sui mercati esteri (+23% l’export). Nel settennato sono aumentati anche gli occupati nel manifatturiero high tech (+14,3%) e nei servizi knowledge intensive (+5,6%), stabili invece quelli del manifatturiero medium tech (+0,2%), con una incidenza complessiva di questi settori sul totale economia in salita al 52%. Il documento si concentra anche sulla nascita di startup, il più grande e diffuso veicolo di trasferimento tecnologico. In Lombardia le nuove iniziative imprenditoriali con tre anni di attività rappresentano il 4,7% del totale imprese attive nel 2019, una quota inferiore al 5,2% in Francia e al 6,3% in Cataluña.

“Nonostante il dato lombardo sia ancora superiore rispetto a quello italiano, nel confronto con altre aree europee la regione continua a presentare una minore ‘massa critica’ in tema di capitale umano qualificato, trasferimento tecnologico, brevetti e densità scientifica – afferma la vicepresidente di Assolombarda con delega a Università, Ricerca e Capitale Umano, Monica Poggio -. Una circostanza che penalizza un tessuto economico trainante ma, comunque, affaticato dall’impatto della pandemia e dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino. Occorre, in tal senso, lavorare insieme con istituzioni, università, centri di ricerca e corpi intermedi per superare, sin da subito, gli ostacoli che impediscono alla Lombardia di dischiudere le sue grandi potenzialità in tema di innovazione, ricerca e sviluppo, per agganciare le performance dei benchmark europei a beneficio della regione e dell’Italia tutta”.

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