Autore Redazione
mercoledì
21 Dicembre 2022
05:40
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Vivere il Pavese - Pavia

Scrittori: Carlo Emilio Gadda in guerra, decifrato un taccuino finora illeggibile

Scrittori: Carlo Emilio Gadda in guerra, decifrato un taccuino finora illeggibile

PAVIA – Un taccuino dello scrittore Carlo Emilio Gadda (1893-1973) relativo alla Grande Guerra, fino a oggi illeggibile, è stato decifrato grazie a una campagna diagnostica innovativa, realizzata nel Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia su impulso del Centro Studi Gadda dello stesso Ateneo.

Dopo la prima edizione del “Giornale di guerra e di prigionia” (1955), nuovi taccuini inediti sono via via affiorati, reintegrando inaspettatamente le lacune del mosaico e ampliando le conoscenze sull’esperienza di Gadda nella prima guerra mondiale: dal “Giornale di Campagna, vol. I”, al “Diario di guerra per l’anno 1917, vol. I”, ai sei quaderni di recente acquisiti dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: il “Giornale di Campagna per l’anno 1916” e cinque preziosi diari risalenti alla prigionia nel lager tedesco di Celle.

Restava, in realtà, un vuoto, ben noto agli studiosi di Gadda ma ritenuto irrimediabile. L’alluvione di Firenze del 1966 ha infatti danneggiato le carte e dilavato l’inchiostro di uno dei quaderni affidati da Gadda all’amico Alessandro Bonsanti rendendolo del tutto illeggibile, tanto più che per salvare il supporto cartaceo i restauratori avevano dovuto rivestirne la superficie con carta giapponese, refrattaria alla lampada di Wood e alle più moderne tecniche di spettrometria.

Il Laboratorio Arvedi dell’Università di Pavia a Cremona ha avuto la possibilità di condurre ricerche sul quaderno – conservato presso il Gabinetto Vieusseux di Firenze – e di analizzarlo, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano, mediante sorgenti a diverse energie (visibile, ultravioletto e infrarosso) allo scopo di ‘oltrepassare’ lo schermo della carta giapponese e arrivare a mettere in evidenza le caratteristiche dei materiali che compongono gli inchiostri utilizzati da Gadda, incrementandone la leggibilità.

I risultati analitici ottenuti, che hanno consentito di rilevare la presenza di almeno tre diversi inchiostri, promettono un recupero del testo significativo per quanto frammentario. L’utilizzo selettivo di sorgenti monocromatiche a differenti energie e il lavoro di postproduzione offriranno dunque agli studiosi un risultato di grande rilevanza, determinante avanzamento nella ricostruzione della storia di uno dei più importanti scrittori italiani del Novecento.

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