Autore Redazione
martedì
24 Gennaio 2023
10:42
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Vivere il Pavese - Lombardia - Pavia

Monza, maxi frode da 330mila euro sugli aiuti Covid

Monza, maxi frode da 330mila euro sugli aiuti Covid

MONZA – Maxi frode da 330mila euro sugli aiuti Covid scoperta questa mattina in Brianza. La procura di Monza ha sanzionato quindici persone, per poi iscrivere otto di queste al registro degli indagati. Compare il nome di un imprenditore edile di Giussano già condannato per associazione di stampa mafioso. Nelle operazioni di frode, avrebbe ricevuto 4mila euro di ‘ristori’. Insieme a lui un compaesano, commerciante e destinatario di un‘interdittiva antimafia della Prefettura; avrebbe preso 70mila euro per la presenza in famiglia del socio di maggioranza di un altro condannato per mafia.

Nel 2022 la Gdf di Monza ha intercettato 22 indebiti percettori delle misure varate dai governi Conte-bis e Draghi nei decreti Rilancio, Ristori, Sostegni e Sostegni-bis. I controlli hanno portato anche a sei denunce per truffa aggravata e indebita percezione di 245mila euro in contributi a fondo perduto. In altri due casi sarebbero state emesse fatture false per 590mila per truccare i ricavi aziendali e gonfiare i rimborsi statali.

Nel mirino dei finanzieri ci sono finiti il firmatario di un’istanza di contributo a fondo perduto per 10mila euro presentata da una immobiliare di Cesano Maderno; i titolari di due ditte individuali brianzole beneficiarie di 40mila euro denunciati anche per emissione di fatture false; il legale rappresentante di una società di costruzioni monzese percettrice di oltre 15mila euro e risultata sconosciuto al Fisco non avendo dichiarato nulla nel 2019 e 2020; l’amministratore di una società sportiva di Vimercate indebitamente beneficiaria di circa 6mila euro.

Sono invece 2 le persone denunciate all’Autorità giudiziaria per ipotesi di indebito ottenimento ed utilizzo di finanziamenti bancari assistiti da garanzia per complessivi 77.000 euro, posto che le corrispondenti domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri di carattere reputazionale ovvero dimensionali.

Tra questi, il legale rappresentante di un’attività commerciale giussanese, peraltro destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia emesso dal Prefetto di Monza e della Brianza, che avrebbe indebitamente percepito 70mila euro, per la presenza, nel nucleo familiare di un socio di maggioranza, di un condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, nonché il titolare di una ditta individuale di Mezzago operante nel settore dell’amministrazione di condomini e della gestioni di immobili che avrebbe indebitamente percepito 7.000 euro indicando nella domanda ricavi superiori a quelli realmente contabilizzati col fine di ottenere un maggior finanziamento spettante. Un ulteriore libero professionista di Briosco, percettore di fondo di garanzia da 15.000 euro, è stato segnalato alla Mediocredito Centrale S.p.A., avendo in parte destinato le risorse beneficiate a finalità diverse da quelle previste.

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