Autore Redazione
mercoledì
25 Gennaio 2017
17:35
Condividi
Politica - Tortona

Sulla questione profughi il sindaco di Tortona sbotta: “adesso basta, la città ha già fatto la sua parte. Altri sono rimasti a guardare”

Gianluca Bardone invia una lettera al Prefetto: "è il momento che tutti gli altri territori, che finora sono stati a guardare, contribuiscano a gestire questa situazione".
Sulla questione profughi il sindaco di Tortona sbotta: “adesso basta, la città ha già fatto la sua parte. Altri sono rimasti a guardare”

TORTONA – Il sindaco di Tortona, Gianluca Bardone, insieme all’assessore, Marcella Graziano, hanno detto “basta a un possibile aumento delle assegnazioni di profughi in città. In una lettera inviata al Prefetto di Alessandria, Romilda Tafuri, gli amministratori hanno contestato “una mancanza di coinvolgimento e di informazione, per cui, ancora una volta, si potrebbero subire le conseguenze di scelte assunte da soggetti terzi, senza alcuna condivisione con i rappresentanti dei territori, che esprimono la voce dei cittadini e devono quotidianamente fare i conti con le reali esigenze delle città“.

Bardone reclama “un sistema di assegnazioni più equo, che coinvolga in maniera proporzionale tutti i Comuni, in particolare quelli Centri Zona“. Solo in questo modo, ha continuato il primo cittadino si potrà “rappresentare un criterio condivisibile e fornire una reale opportunità di integrazione per gli stessi stranieri, a differenza di quell’accoglienza realizzata attraverso concentrazioni di numeri elevati all’interno di singole strutture, che risulta di più facile attuazione solo per i soggetti gestori“.

“In soli sei mesi a Tortona si sono «perse le tracce» di ben 9 profughi che non hanno fatto rientro in struttura”
(G. Bardone)

Ad aggravare la sfuriata di Gianluca Bardone anche il fatto che “in soli sei mesi a Tortona si siano «perse le tracce» di ben 9 profughi che non hanno fatto rientro in struttura e non sia stato invece possibile coinvolgere adeguatamente i profughi in attività di utilità sociale“. Nell’elenco di punti critici inviato al Prefetto il sindaco di Tortona ha evidenziato anche l’impegno della Polizia Municipale che “con le esigue risorse umane a disposizione, sta svolgendo una campagna di contrasto al cosiddetto accattonaggio molesto che, tra l’altro, ha rilevato la presenza di profughi provenienti da assegnazioni in altri territori. Peraltro l’amministrazione comunale aveva cercato di dotarsi di uno strumento idoneo ad intervenire, proponendo all’attenzione del Prefetto una bozza di provvedimento a firma del Sindaco, che tuttavia è stato cassato ravvisando la mancanza dei requisiti di contingibilità ed urgenza“.

Netta e ferma quindi la conclusione del sindaco che “ha detto basta e si è dichiarato non più disponibile ad accettare ulteriori imposizioni ed assegnazioni di profughi in strutture gestite da cooperative nella Città di Tortona, se non verranno rivisti gli attuali criteri che non favoriscono un’accoglienza diffusa, né tanto meno l’integrazione sociale dei richiedenti asilo. I Comuni sono di fatto tagliati fuori da tutte le decisioni che riguardano l’accoglienza, le Prefetture individuano i gestori, le località, i numeri – ha concluso il Sindaco Gianluca Bardone. Siamo però noi sindaci il riferimento a cui i cittadini rivolgono lamentele, presunte mancanze, situazioni di disagio e preoccupazioni. Tortona ha già fatto la sua parte, è il momento che tutti gli altri territori, che finora sono stati a guardare, contribuiscano a gestire questa situazione. Credo che solo attraverso una equa distribuzione e con piccoli raggruppamenti per strutture si possa rendere efficace il servizio offerto dai soggetti gestori e migliorare le opportunità di integrazione di quei giovani, che vediamo vagare per Tortona, apparentemente spaesati e per nulla coinvolti nel contesto sociale”.

Condividi