Autore Redazione
domenica
14 Maggio 2017
05:45
Condividi
Eventi - Alessandria

Al via la ventesima edizione di Scatola Sonora

Dopo la festa di Ouverture, questa domenica il festival parte ufficialmente con l’omaggio a Monteverdi nel 450º anniversario della nascita.
Al via la ventesima edizione di Scatola Sonora

ALESSANDRIA – Scatola Sonora compie 20 anni. Il Festival Internazionale di Opera e Teatro Musicale di piccole dimensioni realizzato dal Conservatorio Vivaldi in collaborazione col Comune Assessorato ai Beni e alle Politiche Culturali riparte. Due le sedi che accoglieranno gli spettacoli del Festival: dal 13 al 20 maggio appuntamenti presso il Complesso conventuale di San Francesco, ex Ospedale militare e lunedì 12 e martedì 13 giugno il Cortile di Palazzo Cuttica, sede del ‘Vivaldi’.

 

Dopo la festa di Ouverture di sabato pomeriggio, questa domenica il festival parte ufficialmente con l’omaggio a Monteverdi nel 450º anniversario della nascita.  Domenica 14 maggio alle 17 nel complesso conventuale San Francesco (ex ospedale militare) sarà proposto il concerto intitolato ‘Cantar d’amore’.

 

Le celebrazioni per il 450° anniversario della nascita di Claudio Monteverdi, iniziate già lo scorso anno dall’Interdipartimento di Musica Antica del Conservatorio di Alessandria, proseguono. Approfondiscono lo studio e l’esecuzione delle opere di questo rivoluzionario compositore e del suo tempo. “Cantar d’amore” è dedicato all’amor sacro e all’amor profano nel Seicento. Ne raccoglie e e compone il loro apparente antagonismo – come già nel Cantico dei cantici – poiché, in effetti, nell’opera di Monteverdi non c’è alcuna differenza di linguaggio musicale per la loro espressione. I brani di Monteverdi sono stati scelti tra alcune delle sue più grandi opere sia sacre che profane, come la Selva morale e spirituale (1640), gli Scherzi musicali (1607, 1632), la Coronatione di Poppea (1643), i Vespri della Beata Vergine (1610). In queste composizioni applica lo stile concertato, utilizzando le tecniche strutturali già sperimentate nella sua musica profana, in particolare nel Quarto e Quinto libro dei Madrigali. Creatore e più geniale esponente della seconda pratica, Monteverdi compie una rivoluzione di linguaggio e stile, unificando il sacro e il profano con una nuova maniera di comporre. Questa pratica compositiva che, a differenza della prima, pone l’armonia a servizio dell’orazione e del soggetto poetico, mette in primo piano le capacità espressive dei cantanti, i quali sono chiamati a manifestare e dare anima all’espressione degli “affetti” in musica, sostenuti dal basso continuo, che è una delle risorse fondamentali per questo stile. Verrebbe da dire che nella musica barocca e, notevolmente in Monteverdi, l’amor sacro e l’amor profano sono riconciliati sotto il segno della teatralità.

 

 

Condividi