2 Luglio 2013
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Il ?Piemonte in Cifre? nell?annuario statistico realizzato da Unioncamere Piemonte
Unioncamere Piemonte ha scattato una fotografia della regione attraverso i dati Istat, InfoCamere e Banca d’Italia racchiusi all’interno dell’Annuario Statistico Regionale “Piemonte in Cifre 2013”.
L’Annuario, giunto alla XXI edizione, raccoglie le principali statistiche socio-economiche a livello regionale e provinciale svolgendo una preziosa attività di osservazione e studio dell’economia locale. Come ha sottolineato il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello: “È solo disponendo di informazioni statistiche attendibili e puntuali, infatti, che la Pubblica Amministrazione, può programmare in maniera efficace le proprie politiche, affidandosi a parametri certi”.
Otto gli ambiti di indagine analizzati da Unioncamere: mercato del lavoro, popolazione, istruzione, indicatori economici, commercio estero, anagrafe delle imprese, credito e turismo.
La popolazione residente in Piemonte al 31 dicembre 2012 ammonta a 4.374.052 abitanti per un aumento del 3,5% grazie alla sola componente straniera, a fronte di un calo del 3,5% della popolazione con cittadinanza italiana nel decennio intercensuario. Oltre metà della popolazione censita (il 51,1%) è distribuita nella provincia di Torino, il 13,4% a Cuneo, il 9,8% ad Alessandria, l’8,4% a Novara e il 17,0% nelle altre province.
Le difficoltà del mercato del lavoro sono testimoniate da numerosi dati. Rispetto al primo trimestre del 2012, gli occupati sono calati del 4,2 % mentre sono visibilmente aumentate le persone in cerca di occupazione (+22,8%). Il tasso di disoccupazione è passato dal 7,6% del 2011 al 9,2% del 2012. Maggiore è il tasso di disoccupazione maschile anche se la differenza fra i generi è diminuita. Massiccio è il ricorso delle imprese agli ammortizzatori sociali con 143,1 milioni di ore complessive concesse dalla Cassa Integrazione Guadagni.
Per quanto riguarda invece il mondo dell’istruzione, in Piemonte sono stati censiti 590.859 studenti tra scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, dei quali il 12,2%, pari a 71.859 sono stranieri, con incidenza maggiore nella scuola primaria e dell’infanzia. Il 46,6% degli studenti piemontesi studia in un liceo, il 33,1% in un istituto tecnico e il 20,3% in un istituto professionale. Quasi 5mila in più gli iscritti agli atenei piemontesi ma sono calati lievemente i laureati.
Nel 2012 il Pil ha registrato una flessione del 2,4% a livello nazionale e del 2,3% a livello regionale. Il Piemonte continua a mantenere pressoché invariato il suo contributo alla formazione della ricchezza nazionale producendo l’8% del Pil Italiano. Considerando il valore aggiunto per unità di lavoro, dai dati emerge che il Piemonte si colloca al di sotto del valore nazionale e all’8° posto della classifica italiana con Lombardia e Lazio nelle prime due posizioni.
In tema di commercio estero la regione Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice d’Italia con una quota del 10,2% dell’export complessivo italiano. L’import rimane negativo (-8,6%) ma le esportazioni incrementate (+2,9%) mantengono la bilancia commerciale piemontese in attivo per 13,1 miliardi di euro, con una crescita rispetto al 2011 di 9,6 miliardi. Bene il settore della meccanica, che ha incrementato le vendite oltre confine (+ 8,4%), brillante il settore dei metalli e dei prodotti in metallo che ha registrato un aumento del 12,5%. Superiore alla media regionale anche il comparto alimentare (+5,6%). Lieve flessione negativa invece per il settore tessile-abbigliamento (-0,7%) e in diminuzione l’export nel comparto dei mezzi d trasporto (-4,3%).
Se è positiva la relazione relativa all’export, risulta invece negativo il saldo tra aziende cessate (30.834) in Piemonte nel 2012 ed aziende nate (28.904) per un tasso di crescita negativo del -0,41% inferiore al dato del 2010 ed in controtendenza alla media nazionale. A fine 2012 sono 746.874 gli imprenditori in Piemonte dei quali 54.054 di nazionalità straniera, aumentati dal 7% del 2011 al 7,2% del 2012 a fronte della flessione del 1,7% registrata per il complesso dell’imprenditoria.
Per quanto riguarda il credito, sul territorio piemontese operano 27 banche, per un totale di 2.662 sportelli, 47 in meno rispetto a fine 2011. Nel 2012, i finanziamenti oltre il breve termine sono stati destinati per il 36% all’acquisto di immobili, per l’11% ad investimenti in costruzioni, per il 10% a investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto e prodotti vari, mentre il restante 43% è riservato ad altre destinazioni.
Bene il turismo internazionale che ha registrato incrementi sia negli arrivi (+19,9%) sia delle presenze (16,0%) con la Germania che si conferma primo Paese di provenienza dei turisti stranieri con il 10,2% delle presenza complessive, in crescita del 10,1% rispetto al 2011. Il turismo nazionale invece registra diminuzioni in entrambe le voci (arrivi -13,5% presenze -7,9%). Diversificati anche nei flussi turistici, gli italiani prediligono l’Atl di Torino, mentre la quota maggiore dei turisti stranieri si dirige verso il Distretto Turistico dei Laghi. Aumenta l’offerta turistica in Piemonte, gli esercizi turistici da 5.292 sono diventati 5.536, e in parallelo sono aumentati anche i posti letto, diventati 189.101dai 185.754 precedenti.
Tutti i dati di “Piemonte in Cifre 2013” sono consultabili on-line sul sito www.piemonteincifre.it . Unitamente all’Annuario Statistico Regionale, Unioncamere Piemonte fornisce anche previsioni macroeconomiche fino all’anno 2017 all’interno del settimo “Quadro Statistico Complementare”. Previsioni positive e in miglioramento per occupazione, agricoltura, industria, servizi e costruzioni. Miglioramenti anche delle importazioni dal 2014 con un passaggio dal -4,1% del 2013 ad un positivo 2,6%. Bene l’export con previsioni del 3,9% per il 2017.