21 Giugno 2018
01:41
Barbero: “Oggi più che mai siamo città dei gioiellieri”
VALENZA – Valenza è destinata a diventare sempre più punto di riferimento dell’alta gioielleria. Il gruppo Damiani ha infatti confermato le mire sull’ex Palafiere, annunciando che diverrà la nuova sede produttiva dell’azienda. Il percorso è avviato da tempo e si va verso l’acquisizione del complesso da 12 mila metri quadri, futura vetrina del marchio, davanti all’altro colosso della gioielleria, Bulgari. Un concentrato di lusso che sta trasformando una parte di Valenza e che fa gongolare il sindaco, Gianluca Barbero, convinto della capacità degli artigiani della sua città. Barbero ha salutato con grande soddisfazione l’operazione, promettendo il massimo impegno nella concretizzazione dell’intero processo: “Questo è un passo in avanti per la creazione di un polo di alta gioielleria che darà sicuramente lustro e futuro alla nostra città. Stiamo lavorando da tempo per ottenere questo risultato e speriamo di riuscire a procedere rapidamente verso la definizione di questa operazione”.
Il gruppo Damiani ha infatti invocato un impegno importante all’Amministrazione, che dovrà procedere alla variante del piano regolatore per consentire l’insediamento e la crescita del polo di alta gioielleria in quella parte di Valenza.
“La vocazione della città ottiene con questa notizia una conferma – ha aggiunto Barbero. Il sistema mondiale delle fiere sta subendo una forte trasformazione e tutte stanno cambiando pelle, ma quello che a noi importa è che ci sia la conferma del valore produttivo della nostra città e dell’insediamento. Oggi più che mai siamo la città dei gioiellieri in tutto il mondo“. Ma l’insediamento di Damiani è un tassello che si aggiunge a un percorso complessivo dedicato al mondo dell’oro: “Stiamo infatti lavorando intensamente a un progetto che vedrà la luce proprio nei prossimi giorni e focalizzato sulla rivalutazione del ruolo sociale, e non solo, dell’orafo. Abbiamo un grandissimo orgoglio di quello che siamo e che sappiamo fare e sentiamo, con le aziende valenzane, l’obbligo di presentare al mondo questo dono: vedere bello, pensare bello, creare bello. La nostra città dovrà aprirsi per ribadire questa vocazione”.