5 Gennaio 2021
14:50
Coldiretti dubbiosa sul deposito nucleare in provincia: “Preserviamo la natura agricola del territorio”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “La scelta deve tutelare la vocazione del territorio in una provincia come quella di Alessandria a forte vocazione cerealicola, corilicola, vitivinicola e orticola. Un’agricoltura green, variegata, che punta sempre più a progetti di filiera volti a valorizzare i prodotti locali, al biologico, alla difesa e tutela della biodiversità e sostenibilità“. A dirlo è Coldiretti che esprime tutti i suoi dubbi sulla possibilità di un deposito nucleare di rifiuti radioattivi in provincia.
“Le necessarie garanzie di sicurezza vanno anche accompagnate ad una forte attenzione al consumo di suolo evitando nuovi insediamenti con il riutilizzo e la bonifica di aree industriali dismesse. Un allarme arrivato negli ultimi 25 anni, solo per la nostra provincia, a qualcosa come meno 26.450 ettari: oltre il 28% della superficie agricola utilizzabile”, sostiene ancora il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Il numero uno dell’associazione degli agricoltori ha voluto anche sottolineare l’importanza di un processo trasparente per la necessaria messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, in riferimento alla pubblicazione della Carta nazionale delle 67 aree potenzialmente idonee (Cnapi) che vede tra i siti “verde smeraldo” diverse aree della provincia alessandrina.
“L’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero e creare nuovi posti di lavoro. Tutto questo va tenuto ben presente pensando all’Alessandrino e agli spazi ritenuti decisamente validi per il deposito dei rifiuti radioattivi”, ha invece chiosato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -.