Autore Redazione
giovedì
7 Maggio 2015
00:17
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Eventi

Arrigazzi spiega “Il poema dei lunatici” agli allievi dei Pochi

Arrigazzi spiega “Il poema dei lunatici” agli allievi dei Pochi

ALESSANDRIA – “Il poema dei lunatici” è un racconto di Ermanno Cavazzoni, da cui Fellini ha tratto il suo ultimo film “La voce della luna”, un viaggio poetico attraverso voci che si trovano nel fondo dei pozzi.

Emanuele Arrigazzi, attore e regista tortonese dalle tante esperienze teatrali e cinematografiche , mercoledì 6 maggio ha raccontato  agli allievi della Scuola Teatrale dei Pochi come è nato il suo spettacolo, tratto dall’ omonimo testo di Cavazzoni e trasformato in un monologo dalle molte sfaccettature, in scena al Teatro Ambra, sabato 9 maggio, alle ore 21, nell’ambito della Rassegna Ambra Brama di Teatro.

E’ una storia in una realtà parallela”, dice Arrigazzi, dove particolari ed episodi, altrimenti insignificanti, diventano vitali e svelano una bellezza straordinaria.

Nella sua trasposizione teatrale un protagonista stralunato racconta, usando oggetti contenuti in un baule che accendono i suoi ricordi, un viaggio vero, ma anche surreale, in un luogo terreno e onirico, ad ascoltare storie nascoste nei pozzi. L’attrazione dei pozzi è il trait d’union di una vicenda poetica sul filo della memoria, nella quale il narratore diventa più personaggi e vive il momento nel suo incanto. I pozzi raccontano e riflettono le vicende umane, in una dimensione laddove ciò che è minimo sorprende e suscita domande. 

La lingua è “sporcata”, come spesso nel teatro di Arrigazzi, ovvero dialettale nella misura in cui l’accento e la parola vernacola possono entrare maggiormente nella carne prima ancora che nella testa di chi ascolta. Proprio la misura caratterizza il suo modo di far teatro, come  per un “artigiano” che lavora “in sottrazione”, ovvero eliminando tutto ciò che c’è di ridondante per raggiungere l’effetto vero e convincente.

Arrigazzi aveva presentato l’anno  scorso, sempre al teatro Ambra, “Groppi d’amore nella scuraglia”, una favola nera in grammelot dai tanti temi che si si fondevano in un flusso torrenziale di parole, rumori  e personaggi. “Il poema dei lunatici” conferma la scelta di un testo dal luogo indefinito e dal contesto favolistico, ma restituisce una leggerezza che fa sorridere e riflettere.  Ed è sorridendo che, in una miriade di storie raccontate, in un flusso continuo e lieve, si ascolta “un protagonista fragile, fantasioso e poetico” narrare del bisogno di scoprire e di dare un significato all’inspiegabile.

Costo biglietti interi 10 euro, ridotti 7 euro.

Nicoletta Cavanna

 

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