ALESSANDRIA – Mai come quest’anno il primo maggio ad Alessandria sarà di riflessione e certamente non sarà una festa. Il drammatico incidente avvenuto giovedì nel cantiere del futuro polo logistico Amazon alle porte del capoluogo ha ribadito l’emergenza della sicurezza sul lavoro e di una politica seriamente improntata alla “garanzia della vita e della salute di tutte le persone” ha spiegato il segretario provinciale Cgil Franco Armosino. RadioGold domani, primo maggio, tornerà su questi temi mandando in onda, su RadioGold TV (canale 654 digitale terrestre), alle 10.50, e sulla pagina Facebook (12.30) le considerazioni legate al mondo del lavoro dei tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Franco Armosino, Marco Ciani e Aldo Gregori.
Intanto Franco Armosino, in una lettera, ha spiegato il senso delle modalità della celebrazione di quest’anno e soprattutto la necessità di risolvere dei problemi che stanno rendendo sempre più fragile il futuro dei lavoratori:
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Anche questo anno non potremo festeggiare il lavoro, le lavoratrici i lavoratori come tradizionalmente facciamo; è il secondo anno che veniamo inesorabilmente condizionati dalla pandemia e a prescindere dalle regole o dai colori delle regioni, in questo momento CGIL-CISL-UIL hanno deciso di non rischiare con la salute delle persone dando indicazione perentoria di non organizzare momenti di incontro, non fosse altro per il numero ancora impressionante di decessi che quotidianamente ci viene comunicato dagli organi di governo.Per tutti noi non sarebbe comunque possibile vivere questa giornata con serenità, troppo è il dolore per la morte di Flamur Alsela, l’operaio edile di 50 anni che ieri mattina è rimasto vittima con tutta la squadra nel crollo di una parte di fabbricato del futuro magazzino Amazon di Alessandria, una caduta di dieci metri che non gli ha lasciato scampo e che vede altri cinque operai feriti di cui uno molto grave. L’ennesimo infortunio sul lavoro, ancora condoglianze per una famiglia, senza mai vedere un cambio di passo nella cultura della sicurezza e della prevenzione, senza poter dire che il prossimo luogo di lavoro non produrrà né morti né invalidi né malattie irreversibili.
Vogliamo pensare che il prossimo anno saremo liberi dal virus, che faremo delle grandi celebrazioni per il 25 aprile e per il primo maggio, che torneremo tutti alla Benedicta nei primi giorni di aprile per ricordare i nostri caduti partigiani e la mostruosità del nazifascismo, certamente lo faremo ma per fare festa dovremo poter dire che finalmente abbiamo più ispettori del lavoro sul territorio, che ci sono più professionisti del Servizio prevenzione e protezione dell’Asl in movimento per la provincia a ispezionare e a verificare le buone pratiche per un lavoro sicuro, che l’Italia sta imparando a garantire vita e salute di tutte le persone che lavorano.
Solo quando non dovremo più porgere condoglianze alle famiglie dei caduti sul lavoro, potremo fare veramente festa.
Auguro a tutte e tutti il miglior primo maggio possibile“.