Autore Redazione
martedì
19 Settembre 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

Ancora sospeso l’iter per il supermercato a Cascina Boida. Vincolare la struttura, però, “non vuol dire salvarla”   

Ancora sospeso l’iter per il supermercato a Cascina Boida. Vincolare la struttura, però, “non vuol dire salvarla”   

ALESSANDRIA – È ancora sospeso” il permesso di costruire che dovrebbe indirizzare ruspe e bulldozer verso Cascina Boida, la struttura al quartiere Cristo di Alessandria di proprietà di privati dove il marchio Lidl conta di spostare il supermercato che oggi è in Corso Acqui. Dopo la richiesta di approfondimenti sul valore storico e architettonico del cascinale avanzata questa estate da alcune associazioni ambientaliste, l’assessore al Commercio Giovanni Berrone ha chiamato in causa la Soprintendenza.

L’iter iniziato all’epoca della precedente amministrazione ha fatto arrivare sulla scrivania di Berrone “una normalissima pratica edilizia assolutamente in regola”, ha spiegato. L’assessore ritiene però giusto” preservare luoghi che hanno un valore per la città e la sua storia e lo scorso 22 giugno ha convocato un primo incontro, alla presenza anche dei proprietari della cascina e dei progettisti della Lidl, a cui è seguito un secondo confronto tra i tecnici dell’organo del Ministero della Cultura e di Palazzo Rosso il 13 settembre. Come spiegato dall’assessore, i primi approfondimenti hanno permesso di datare il cascinale alla fine del XVI secolo e legarlo alla famiglia Ghilini e tra una ventina di giorni la Soprintendenza dovrebbe inviare un documento con le sue valutazioni finali.

Un vincolo storico o architettonico fermerebbe il progetto del marchio della grande distribuzione, ha spiegato Berrone. Bloccare la demolizione del cascinale, però, non significa necessariamente “salvarlo”, ha puntualizzato l’assessore.

La struttura è “decisamente compromessa” e a quanto appurato dall’assessore non sarebbe aperta la possibilità di “vincoli parziali”, quindi di individuare le parti rilevanti dal punto di vista storico e architettonico e preservarle rispetto ad altre più fatiscenti. Il vincolo, inoltre, non impone interventi conservativi ai proprietari dell’immobile. In sostanza, salvo trovare un soggetto disposto a investire “milioni di euro” per un restauro, Cascina Boida rimarrebbe così come è oggi: “Un rudere che rischia di crollare”.

Se il progetto per il trasferimento del supermercato dovesse stopparsi Cascina Boida probabilmente non si salverebbe dall’inesorabile scorrere del tempo ma per alcuni cittadini il vincolo della Soprintendenza potrebbe risparmiare suolo in un quartiere che già conta diversi supermercati:Quando la proposta commerciale si rinnova a vantaggio dell’utenza è una buona cosa – ha replicato l’assessore Berrone – Le nuove strutture hanno migliori classi energetiche e un minore impatto sull’ambiente. Alcuni marchi della grande distribuzione l’hanno già fatto. La Coop è stata chiusa diversi mesi mentre Esselunga ha fatto i lavori rimanendo sempre aperta. Lidl ha due operazioni in corso, una a Cascina Boida e l’altra in via San Giovanni Bosco e farà le sue valutazioni. Come amministrazione noi abbiamo risposto alla richiesta che ci è arrivata dalle associazioni e ho personalmente sollecitato la Soprintendenza per accelerare i tempi, anche per correttezza nei confronti dei privati e dei soggetti investitori. Ora attendiamo la valutazione e poi vedremo come procedere. Come cittadino, ancora prima che come assessore, mi rammarica, però, che questa grande attenzione che c’è oggi verso Cascina Boida non ci sia stata prima. Forse si sarebbe potuta conservare una testimonianza storico architettonica della nostra città ma ora la situazione mi sembra sia andata decisamente troppo oltre”.

 

 

 

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