10 Luglio 2024
14:16
Incrocia la ex compagna in centro a Novi poi la testata, la folle aggressione e le minacce ripetute
NOVI LIGURE – Un altro atto terribile e violento (dopo l’episodio drammatico di marzo sempre a Novi) quello che si è consumato alcuni giorni fa a Novi, ai danni di una donna, terminato con l’azione della Magistratura e dei Carabinieri che hanno proceduto a un arresto in flagranza differita, il nuovo strumento di polizia giudiziaria che permette, in determinate situazioni, di considerare in flagranza appunto chi risulti in maniera inequivocabile autore di un fatto criminoso grazie a riprese o documentazioni video e informatiche.
I fatti in questo caso erano partiti da quella che doveva essere una normale passeggiata per le vie di Novi da parte di una coppia. I due mente stavano camminando hanno incrociato l’ex compagno di lei, seduto su una panchina con i suoi due bambini di 2 e 4 anni, e quell’incontro fortuito ha innescato l’odio represso dell’uomo. Dopo essersi accorto della donna, si è alzato e ha inflitto una testata al volto della vittima. Gli occhi atterriti dei piccoli non hanno placato la furia dell’ex compagno violento che ha poi afferrato la donna per i capelli, l’ha strattonata e stretto le braccia. A quel punto è intervenuto anche il nuovo compagno con altri passanti per sedare quei lunghi momenti di follia ma solo dopo aver sentito una ragazza chiamare il 112 l’aggressore ha desistito da ogni azione violenta per poi fuggire, continuando a rivolgere minacce di morte alla donna.
Poco dopo sono così arrivati i Carabinieri che hanno immediatamente portato la donna al Pronto Soccorso per le cure del caso, avviando le indagini. Terminate le cure è iniziata la ricostruzione e le informazioni hanno permesso di far emergere i trascorsi dell’ex compagno, già sottoposto, da febbraio, alla misura dell’allontanamento della casa familiare, con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna e con l’applicazione del braccialetto elettronico.
La condotta persecutoria dell’uomo è emersa evidente anche nelle telefonate continue quando ancora la vittima era al Pronto soccorso. Le chiamate sono state ascoltate in vivavoce dai Carabinieri che in questo modo hanno certificato insulti e minacce di morte, rivolti a lei e al nuovo compagno. E poi messaggi dello stesso tenore, anche dei giorni precedenti.
I Carabinieri, avviato il “Codice Rosso”, hanno subito informato il Pubblico Ministero che ha fatto scattare l’arresto dell’uomo e il trasferimento in carcere, grazie alla corposa presenza di messaggistica digitale audio e testuale prodotta dalla vittima.
L’arresto “in flagranza differita” scatta infatti, entro 48 ore dal fatto per reati come i maltrattamenti in famiglia, la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e gli atti persecutori, commessi pertanto fino a due giorni prima.
L’uomo, un 31enne, è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violazione del provvedimento di allontanamento dalla persona offesa e condotto presso la Casa Circondariale di Alessandria.