Autore Redazione
martedì
17 Settembre 2024
05:00
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Cronaca - Alessandria

Secondo ponte sul fiume Bormida. Il viceministro Rixi: “Sui fondi corto circuito a livello territoriale ma troveremo le risorse”

Secondo ponte sul fiume Bormida. Il viceministro Rixi: “Sui fondi corto circuito a livello territoriale ma troveremo le risorse”

ALESSANDRIA – “Il Governo metterà a disposizione nuove risorse” per il secondo ponte sul fiume Bormida ad Alessandria. L’impegno è del viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Edoardo Rixi. Soprattutto ora che a Spinetta Marengo cominceranno a entrare a pieno regime le attività del nuovo centro di approvvigionamento di Amazon, e in previsione della realizzazione del nuovo ospedale, Alessandria ha bisogno di “una infrastruttura per accompagnare grandi insediamenti” e garantire il flusso di spostamenti dei cittadini, ha spiegato il sindaco del capoluogo, Giorgio Abonante. E l’infrastruttura “che manca” in città è proprio un ponte che colleghi la zona est al resto della città.

Alessandria, ha ricordato il sindaco Abonante, ha a disposizione 23 milioni di euro e sarebbe pronta a partire con la conferenza dei servizi per avviare il primo lotto dei lavori,
che non riguardano il manufatto del ponte ma la parte funzionale: il collegamento tra la zona della Stortigliona alla rotonda “Solvay” di Spinetta, comprese le opere di difesa spondale. Il Comune di Alessandria vuole però “partire con la certezza di poter completare l’opera”. E per avere la “certezza” mancano 40 milioni di euro, “che forse potrebbero non bastare nemmeno, ha evidenziato il sindaco.

Alessandria guarda quindi allo Stato, ma anche alla Regione, e l’annuncio del viceministro Rixi in occasione dell’inaugurazione del sito Amazon a Spinetta conforta. L’esponente del Governo tiene però a puntualizzare che “non è colpa dello Stato” se i fondi per il secondo ponte sul fiume Bormida non bastano. Per Rixi c’è stato “un corto circuito a livello territoriale” quando si è deciso a chi e come destinare gli indennizzi per il Terzo Valico: “Anziché puntare a poche opere di grande impatto i fondi si sono divisi in mille rivoli”. All’epoca i costi quantificati a livello territoriale per la realizzazione del secondo ponte erano stati “altri” ed erano “coperti”. Da allora le valutazioni sono però cambiate e anche le somme necessarie per realizzare il ponte. Oggi mancano “40-60 milioni, a seconda dei calcoli” ha spiegato il viceministro e il Governo punta a coinvolgere Anas per coprire tutti i costi. “In prospettiva”, ha esortato Rixi, va però cambiata mentalità in tema di infrastrutture e risorse pubbliche. “Spesso in questo Paese manca progettualità e si fatica a unire i territori – ha spiegato il viceministro – E per far contenti tutti spesso non si fa contento nessuno”. Per il viceministro in futuro dovrà prevalere la logica del beneficio comune: “Ha poca importanza se le opere sono sul territorio di un comune o di un altro perché i cittadini si muovono, circolano”. Per Rixi è impensabile fare “un ponte o una galleria in ogni comune” e va tenuto in conto anche il “forte impatto” dei cambiamenti climatici sull’Italia, “che ha più ponti e gallerie del resto del continente” : “È evidente che le nuove progettazioni devono tener conto di un mondo che cambia e che cambierà a prescindere dalle leggi ambientali che faremo. Quindi, dovremo farle in modo che siano resilienti e percorribili in qualsiasi situazione”.

 

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