29 Gennaio 2025
19:15
“Serve una nuova ambulanza”: appello dell’associazione L’Abbraccio dopo l’incidente in Africa
FUBINE – “Siamo davvero in difficoltà per l’improvvisa spesa da sostenere“. Nata 20 anni fa e da sempre a supporto della popolazione africana del Benin, a Fubine l’associazione L’Abbraccio ha lanciato un appello per raccogliere fondi destinati all’acquisto e al trasporto di una nuova ambulanza a supporto dell’ospedale pediatrico di Sokponta dopo che, lunedì, il mezzo ha subito un grave incidente. “Due colleghi sono in ospedale e il mezzo è completamente distrutto” ha sottolineato il dottor Pino Di Menza, fondatore e presidente de L’Abbraccio.
“L’ospedale pediatrico di Sokponta è un punto di riferimento vitale per migliaia di famiglie in una vasta area rurale difficile e isolata” ha aggiunto il dottor Di Menza “è l’unica struttura della zona con un reparto di neonatologia, fondamentale per assistere i neonati più vulnerabili e i bambini prematuri. Ogni giorno, accogliamo urgenze critiche, inclusi parti a rischio e situazioni che richiedono interventi immediati. Purtroppo, la mancanza di un’ambulanza rende la nostra missione estremamente difficile. Trasferire pazienti in situazioni di emergenza o raggiungere famiglie nelle comunità più remote è una sfida quasi impossibile senza un mezzo adeguato. Ogni minuto conta quando si tratta di salvare una vita, e un’ambulanza potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte per molti dei nostri piccoli pazienti e per le madri in difficoltà. Chi ci conosce lo sa: non è nostra consuetudine adoperare queste modalità di richiesta di aiuto, ma siamo davvero in difficoltà per l’urgenza che dobbiamo affrontare al più presto se vogliamo tornare a fare la differenza nelle vite di tanti bambini”.
Servono circa 30 mila euro per finanziare l’acquisto e il trasporto in Benin del nuovo mezzo. Per donare si può visitare il sito dell’associazione L’Abbraccio. “Ogni contributo, grande o piccolo, avrà un impatto diretto su vite reali. Insieme, possiamo garantire che nessun bambino o madre debba soffrire o rischiare la vita per la mancanza di trasporti adeguati”.