27 Marzo 2025
05:00
Marzo Donna: venerdì al Museo della Gambarina di Alessandria il film “Full Time”
ALESSANDRIA – Nell’ambito della rassegna Marzo Donna, questo venerdì il Museo “C’era una volta”, in piazza della Gambarina 1 ad Alessandria, ospiterà la proiezione di “Full time”, il film di Éric Gravel. Inizio alle 20. Interverranno l’assessora alle Pari Opportunità Roberta Cazzulo, la presidente della Consulta Pari Opportunità Vincenza Palermo, Mimma Caligaris, la segretaria della Consulta Barbara Rossi, Maria Del Frate, Roberta Soverino.
“Il film che abbiamo scelto parla di precariato, della ricerca spasmodica e disperata di una vita non migliore, bensì dignitosa; i mostri che inseguono la protagonista, Julie, sono la banca, il mutuo, il dover mantenere i figli da sola, un posto di lavoro che le permette a malapena di arrivare a fine mese. Questo per evidenziare quanto per una sia importante il lavoro e l’indipendenza economica” ha sottolineato l’assessora alle Pari Opportunità Roberta Cazzulo “l’occasione per sfuggire a tutto questo arriva nel momento in cui la donna ottiene un allettante colloquio di lavoro per un posto da responsabile marketing, ma uno sciopero nazionale si frappone tra lei e la sua possibilità di riscatto. Quella della protagonista è una vera e propria corsa contro il tempo: per salire sul treno, arrivare al lavoro, riuscire a tornare a casa dai figli la sera, Julie si sposta dalla periferia alla città, da un luogo all’altro con un’angoscia crescente, interpuntata da una colonna sonora altrettanto incalzante. Full Time – Al cento per cento racconto il nostro tempo, della nostra società, , e lo fa con eleganza e sorprendente dolcezza. La stessa dolcezza che Julie riserva ai propri figli, la dolcezza con cui si coccola dopo una giornata intensa”.
“Noi donne continuiamo a farci carico della maggior parte del lavoro di cura” ha aggiunto l’esponente della giunta Abonante “pensate le giornate di congedo parentale utilizzate dalle donne sono state 14,4 milioni, contro appena 2,1 milioni degli uomini e l’offerta di asili rimane insufficiente. Affrontare il problema delle discriminazioni di genere significa agire su tutte le dimensioni del problema, che riguardano il mercato del lavoro e i modelli organizzativi all’interno del lavoro, la rete dei servizi, la dimensione familiare e quella culturale. Viene pertanto chiamata in causa la responsabilità e l’impegno di tutti gli attori istituzionali, politici e associativi, in modo tale da far si che i timidi passi avanti registrati in questi anni diventino l’affermazione di una piena condizione di parità”.
“Il film “Full Time – Al cento per cento” di Éric Gravel (2021), vincitore nella sezione Orizzonti a Venezia del premio per la miglior regia e la miglior interpretazione femminile (a Laure Calamy, l’attrice protagonista) porta all’attenzione del pubblico la quotidiana lotta delle donne per conciliare le necessità familiari e quelle lavorative, il più delle volte non adeguatamente supportata da adeguati strumenti sociali” ha detto Barbara Rossi “la storia di Julie, che combatte da sola per crescere i suoi due figli in campagna e mantenere il proprio lavoro in un hotel di lusso parigino, in una frenetica corsa contro il tempo, si trasforma in emblema di una condizione del femminile: come afferma Alessandra De Luca su “Avvenire” – «acrobata in bilico sui minuti contati, Julie si batte contro un’alienazione che inghiotte lei e tante altre donne nella sua condizione, e il suo percorso a ostacoli diventa simbolo di un conflitto sociale destinato a sfociare in un dramma umano».
“Il ritmo della narrazione è volutamente frenetico e assordante fin dalle prime inquadrature, con l’obiettivo di inghiottire chi guarda nel medesimo buco nero in cui sprofonda quotidianamente Julie – sia come madre di famiglia che come lavoratrice – nella più totale indifferenza e, spesso, addirittura aperta e ingiustificata ostilità di chi le sta intorno. La m.d.p. segue Julie sempre da molto vicino, descrivendo nei dettagli tutta la sua fatica, fisica e psicologica, per non farsi imprigionare dentro la feroce bolla sociale che continua a venire costruita intorno alla sua esistenza di donna, limitandone libertà e diritti. “Full Time” esprime – con la capacità mimetica del cinema – una vicenda attualissima, restituita quasi come una cronaca, emblematica di una condizione del femminile che intendiamo esplorare e approfondire nel “Marzo Donna” di quest’anno”.