Autore Redazione
martedì
22 Aprile 2025
13:31
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Cronaca - Stradella

Quattro arresti contro lo spaccio armato nell’Oltrepò. Smantellata rete tra Broni, Varese e Piacenza

Quattro arresti contro lo spaccio armato nell’Oltrepò. Smantellata rete tra Broni, Varese e Piacenza

STRADELLA – Un’importante operazione dei Carabinieri della Compagnia di Stradella ha portato questa mattina all’arresto di quattro persone, accusate di essere al vertice di un’organizzazione criminale attiva nello spaccio di stupefacenti e nella gestione violenta del territorio. L’indagine, avviata nel 2022, ha fatto luce su un sistema radicato e aggressivo, finalizzato a mantenere il monopolio del traffico di droga in numerose aree dell’Oltrepò pavese e non solo.

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Pavia, sono state eseguite nei confronti di soggetti già detenuti in istituti penitenziari di Pavia, Voghera, Napoli (Poggio Reale) e Livorno (Isola di Gorgona), a conferma della pericolosità del gruppo, coinvolto in numerosi episodi di violenza tra cui un tentato omicidio avvenuto a Broni nell’aprile 2022.

Il movente delle aggressioni armate, tutte riconducibili a conflitti interni alla rete di spaccio, era la volontà di esercitare un controllo capillare sulle piazze della droga, punendo severamente chi tentava di allontanarsene o agire in autonomia. Emblematico il caso di un uomo sequestrato, legato e rinchiuso nel bagagliaio di un’auto, quindi picchiato per obbligarlo a continuare a vendere droga sotto il controllo del gruppo.

Le indagini hanno permesso di ricostruire con precisione il funzionamento del traffico illecito, grazie all’analisi di oltre 22.000 intercettazioni telefoniche. I dialoghi captati rivelano una struttura organizzata e spietata, capace di generare profitti stimati in circa 3.000 euro al giorno attraverso la vendita di cocaina, eroina e hashish.

Le zone boschive e periferiche dei comuni di Broni e Barbianello rappresentavano i principali centri operativi. I luoghi, identificati con nomi gergali come “la Colombaia”, “la Xilopan” o “la Casettina della notte”, erano scelti per la loro posizione isolata e per la possibilità di sorvegliare le vie d’accesso e garantirsi rapide vie di fuga.

Il sistema di consegna della droga prevedeva l’utilizzo di telefoni dedicati al contatto con gli acquirenti, spesso tossicodipendenti locali o provenienti dalla provincia di Piacenza. Gli spacciatori cambiavano frequentemente le postazioni per evitare controlli, preferendo boschetti, stradine secondarie e edifici abbandonati.

L’indagine, ancora in corso per accertare eventuali ulteriori responsabilità, rappresenta un duro colpo al narcotraffico nella zona e conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le forme più aggressive e strutturate di criminalità legate al mondo dello spaccio.

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