Autore Redazione
giovedì
26 Giugno 2025
14:06
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Cronaca - Alessandria

Polfer: in 30 anni tagliati due agenti su tre ad Alessandria. Sindacato Siulp: “Declino silenzioso”

Polfer: in 30 anni tagliati due agenti su tre ad Alessandria. Sindacato Siulp: “Declino silenzioso”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dai circa 60 negli anni ’90 agli attuali 22. Il sindacato Siulp ha diramato questo dato sul numero di agenti di Polizia Ferroviaria alla stazione di Alessandria per spiegare il “declino silenzioso” della sicurezza negli scali del territorio. “Un tempo la stazione di Alessandria era un crocevia, certo, ma era anche un presidio vivo” ha spiegato la segreteria provinciale del Siulp “c’erano turni pieni, uffici funzionanti, pattuglie sui binari e volti noti nei sottopassi. E non parliamo di utopia: a Tortona c’era una sede distaccata con agenti fissi, Casale Monferrato aveva il suo ufficio, Acqui Terme non era una voce nel vento, e persino ad Arquata, Ovada o Serravalle, il transito ferroviario significava qualcosa di più di un passaggio. Significava controllo, presenza, deterrenza. Significava Stato. Oggi, invece, il panorama è desolante. La Polizia Ferroviaria di Alessandria è ridotta a 22 uomini, Novi Ligure ne conta una decina, e tutto il resto è stato inghiottito dal calcolo ragionieristico. Hanno chiuso gli uffici, cancellato le pattuglie, razionalizzato gli organici, bloccato le assunzioni”.

Secondo il sindacato questo “smantellamento scientifico” della sicurezza ferroviaria in provincia avrebbe origine “non per carenza di fondi, ma per una deliberata scelta politica che ha svuotato le periferie per consolidare i grandi centri. È la logica dell’accentramento che riempie Milano Centrale e svuota Alessandria. I viaggiatori delle province valgono meno? Gli agenti in divisa devono scegliere tra l’essere ovunque e il non esserci da nessuna parte? Il 30 gennaio scorso, un ragazzo di diciannove anni è stato accoltellato a Tortona, davanti alla stazione. Si chiamava Ange Jordan Tchombiap e voleva solo riprendersi il suo monopattino. Al posto di una pattuglia, ha trovato tre coltellate. È morto lì, dove una volta c’era lo Stato”.

Il Siulp ha inoltre ricordato come, in parallelo si stiano inaugurando “stazioni nuove, linee veloci, colossi di cemento come il nuovo scalo di Alessandria Smistamento, e si stappa lo spumante per ogni treno che parte in orario. Ma noi – che di orario conosciamo solo il turno di notte – ci chiediamo che senso abbia costruire nuovi binari se non si presidiano quelli vecchi. Mancano le dotazioni tecnologiche. I sistemi di fotosegnalamento portatili, che permetterebbero di identificare un soggetto senza togliere una pattuglia dal territorio per due ore, non sono mai arrivati. Siamo nel 2025 ma operiamo con l’arsenale del 1987, quando il massimo dell’innovazione era la biro col cordino”.

Nonostante tutto questo quegli stessi 22 agenti di Alessandria e 10 di Novi Ligure, pur con risorse ridotte all’osso, stanno svolgendo un lavoro encomiabile: basti pensare ai controlli straordinari in stazione e quartiere Cristo ad Alessandria, dove in un solo intervento sono state identificate 314 persone, sequestrati droga e denunciati soggetti per porto d’armi o alle operazioni anti-spaccio e salvataggi di minori in fuga nei pressi della stazione, dove la Polfer ha dimostrato professionalità e determinazione. Questi risultati non sono casuali: sono frutto dell’impegno di uomini e donne in divisa che, ogni giorno, coprono turni impossibili, agiscono d’istinto tra la gente, dimostrano che – anche in piccoli numeri – il presidio è possibile e può dare sicurezza”.

Il Siulp ha apprezzato lo sforzo importante” dell’attuale Governo per il piano straordinario di assunzioni per le Forze di polizia,con l’intento dichiarato di colmare gradualmente il divario causato dall’ondata pensionistica degli ultimi anni. Uno sforzo, ingente, che apprezziamo, ma che deve essere costante e tradursi presto anche in un riequilibrio concreto degli organici sul territorio, a partire proprio da quelle province – come la nostra – che per troppo tempo hanno pagato il prezzo dell’oblio. Se davvero il futuro del Paese passa dai binari, allora i binari vanno protetti. E se qualcuno ha dimenticato come si fa, possiamo mostrarglielo noi. Basta darci uomini, strumenti e dignità. Quella stessa dignità che non dovrebbe mancare mai a chi serve lo Stato, nemmeno quando lo Stato sembra aver dimenticato dove passa il prossimo treno”. 

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