Autore Redazione
martedì
1 Luglio 2025
06:48
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Cronaca - Politica - Alessandria

Un anno fa il cambio in giunta: lo sguardo, a distanza, di chi non ne fa più parte

Un anno fa il cambio in giunta: lo sguardo, a distanza, di chi non ne fa più parte

ALESSANDRIA – Esattamente un anno fa Marica Barrera , Marina Cornara, Claudio Falleti e Giovanni Berrone lasciavano la giunta di Alessandria. Un cambio dettato dalla necessità, era stato spiegato, di dare ulteriore impulso alla città e accelerare il raggiungimento degli obiettivi identificati durante la campagna elettorale dall’attuale Amministrazione. Quella separazione non fu indolore e determinò la reazione su tutti di Marica Barrera, allora vicesindaco, entrata in giunta sulla spinta di una lista civica che aveva al suo interno la voce di molti cittadini differenti.
Con il passare del tempo la visione di Marica Barrera non è cambiata, ha spiegato a Radio Gold, e per questo, dopo 12 mesi, ha analizzato il tempo passato per capire se i propositi iniziali siano stati rispettati. Se la politica vuole tornare al centro, infatti, ha spiegato Barrera, è fondamentale “rimanere a contatto con la comunità“.

Il civismo è decisivo ed è il collante con il territorio perché incarna persone che sanno scegliere, non solo sulla base di un’ideologia politica“. Quel civismo, continua Barrera, è “un modo per sentire i bisogni della cittadinanza ed è questo che ritengo importante nel mondo della politica attuale. A oggi, purtroppo, la lista di cui facevo parte e che aveva dato un grande contributo alla elezione dell’attuale sindaco, è sotto rappresentata. È presente un unico assessore che, tra l’altro è dirigente regionale del Pd”. Lo sfogo di Marica Barrera però è che proprio su questo aspetto si debba lavorare con urgenza. “Oggi, purtroppo, – racconta – penso sia venuto meno il concetto del “davverovostra “. Mi spiego, c’è meno condivisione, si parte meno dal basso, c’è meno confronto. Forse perché c’è meno progettazione e si ha l’idea che ciascuno, per la propria competenza, lavori senza una condivisione complessiva“. Barrera chiarisce il suo pensiero specificando, per esempio, come “l’urbanistica sia fondamentale, non solo per le grandi aree, ma per un progetto di città capace di declinarsi con il commercio, con il turismo e con il sociale. Lo studio della ztl potrebbe essere un rilancio per il nostro centro se coordinato con un serio lavoro sul decoro. Ma questo può avvenire con personale adibito in modo specifico, essendo venuto a mancare un perno importante e non sostituito ad oggi, insieme a una progettualità seria e coordinata con le aree mercatali, certamente da rivedere con regolamento e pianificazione in mano per un suo rilancio. Non è solo la questione di localizzazione ma di qualità. Un lavoro sinergico tra gli uffici comunali è strategico – aggiunge – ma ci vuole una regia. Motivo di non poca preoccupazione è poi la situazione delle partecipate: qui avrebbe dovuto esserci un confronto serrato con le organizzazioni sindacali, soprattutto per quanto riguarda la delicata questione di Amag mobilità per capire insieme quali potevano essere le soluzioni percorribili per una soluzione meno traumatica“.

Le considerazioni dell’ex vicesindaco sono mosse, spiega, dal desiderio di rispettare i principi che avevano portato alla sua candidatura. “Molto spesso si ha l’idea da fuori che vengano lanciati proclami all’ultimo momento più come spot che per costruire un progetto di larga visione“. Del divorzio dalla giunta è “rimasta l’amarezza di alcune modalità e di non aver potuto proseguire quel lavoro in cui credevo davvero, ma non il rancore“, precisa. “Sono molto serena ma non nascondo una certa delusione per un progetto iniziale e condiviso finito perché ‘non c’era più posto’“. “Fuori dal Comune – conclude Marica Barrera – ci sono “i cittadini” e lì “i giochi politici e dei partiti non contano nulla, anzi”. “Il civismo si basa sul confronto e se manca i cittadini si allontanano dai palazzi. Ecco, io continuo a sperare che la città recuperi quella unità promessa – termina ancora speranzosa guardando al futuro, Marica Barrera”.

Il tempo passato e l’allontanamento dalla giunta non ha comunque modificato il senso del fare Politica di Marina Cornara, anche lei da un anno fuori dall’esecutivo comunale. “L’esperienza è stata bellissima e mi sono spesa per la collettività, l’ho fatto con entusiasmo perché credo nella funzione della Politica, nel valore del suo ruolo“. La serenità dell’assessore emerge, spiega, “dalla stima e dall’affetto ricevuti in tutti questi mesi e che ricevo tuttora“. “Un lavoro che ha dato i suoi frutti, come speravo, e che per esempio si è tradotto nel trasferimento del Centro cottura da Asti ad Alessandria. Quel traguardo, come promesso con il sindaco nella campagna elettorale, è stato un bel successo. Un disegno divenuto realtà con il lavoro e la collaborazione di tutti che dà un senso alla Politica che ho amato fare e che spiega l’importanza del mettersi al servizio del prossimo“.

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