Autore Redazione
lunedì
29 Settembre 2025
12:51
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Eventi - Spettacoli - Tempo Libero - Asti

Inizia il 25 ottobre con Teo Teocoli la stagione del Teatro Alfieri di Asti

Sono tre i filoni che accompagnano la proposta di prosa del cartellone del Teatro Astigiano: la danza contemporanea, un filo femminile e la musica jazz
Inizia il 25 ottobre con Teo Teocoli la stagione del Teatro Alfieri di Asti

ASTI – E’ ufficiale il cartellone di prosa, musica, lirica e danza della stagione 2025/26 del Teatro Alfieri, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo. “Al fianco del ricco calendario in abbonamento di Prosa e Altri Percorsi, frutto della proficua partnership che da tempo portiamo avanti con la Fondazione Piemonte dal Vivo – spiegano il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi cresce quello degli appuntamenti Extra…con un ventaglio di proposte che va dalla Lirica alla Stand-up comedy, passando per la musica nelle sue accezioni più diverse“. Continua così un orientamento che già nella scorsa stagione, ha ricordato il direttore del Teatro Alfieri Angelo Demarchis, ha portato ad un ulteriore incremento delle vendite di abbonamenti e biglietti.

Anche nella stagione 25-26 la Fondazione Piemonte dal Vivo si impegna per rendere il teatro sempre più inclusivo ed accessibile e in quest’ottica sostiene il progetto Teatro No Limits, promosso e realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì in collaborazione con l’Associazione Incontri Internazionali Diego Fabbri APS e con il Dipartimento Interpretazione e Traduzione – DIT – Università di Bologna Campus di Forlì. L’iniziativa porta l’audiodescrizione a teatro e amplifica l’esperienza di fruizione dello spettacolo dal vivo, rendendo tangibili – innanzitutto al pubblico non vedente e ipovedente – i particolari silenziosi della messinscena: costumi, luci, scenografie, movimenti degli attori. Per la stagione 2025/2026 sono tre gli spettacoli che saranno audiodescritti: “La bisbetica domata”, “Amadeus” e “La signora delle camelie”.

Accanto alle repliche audiodescritte, Piemonte dal Vivo e la Città di Asti propongono tre percorsi che rafforzano una visione culturale inclusiva, dinamica e radicata nel presente. We Speak Dance dà spazio alla danza contemporanea, tra linguaggi in evoluzione e nuovi sguardi sul corpo e sul movimento. Un filo femminile attraversa la programmazione, portando sul palco temi, sensibilità e prospettive diverse. Il percorso dedicato alla musica jazz, realizzato nell’ambito del Torino Jazz Festival Piemonte, diffonde sul territorio il suono vivo e contaminato del jazz italiano e internazionale

Tutte le stagioni comunali 2025-26, organizzate in collaborazione con Piemonte dal Vivo, confermano ed estendono il sistema di relazioni con altri enti per ampliare e favorire l’offerta culturale destinata al pubblico dei suoi teatri. Da quest’anno si aggiungono agli utenti che possono usufruire di riduzioni anche i possessori di Carta Effe Feltrinelli.

PROGRAMMA DELLA STAGIONE 2025/26 DEL TEATRO ALFIERI

Fuori abbonamento – 25 ottobre: Tutto Teo di e con Teo Teocoli e con Doctor Beat band – Produzione Duepunti srl. Teo Teocoli, l’esperto della risata e uno dei più divertenti conduttori del piccolo schermo, ripercorre le tappe fondamentali della sua lunghissima carriera nello show Tutto Teo, dando vita ai personaggi che lo hanno reso noto. Dai protagonisti di “Mai Dire Gol” alle riuscitissime imitazioni di Josè Feliciano e Ray Charles, fino ad arrivare a Cesare Maldini e Adriano Celentano, questo spettacolo è un vero e proprio viaggio nella sua vita da showman. Tra cabaret e musica, Teo Teocoli, accompagnato dalla Doctor Beat Band, trascina lo spettatore in una serata di puro divertimento.

Altri percorsi – 12 novembre: Pete Roth Trio feat. Bill Bruford – Pete Roth chitarra, Mike Pratt basso, Bill Bruford batteria. Produzione Barley Arts. Nell’ambito di AstiJazz/Torino Jazz Festival Piemonte. Il trio propone un jazz pensato per una nuova generazione di appassionati, capace di spingersi oltre le convenzioni del genere. In ogni brano—che sia uno standard o una composizione originale—l’essenza della musica si rivela progressivamente attraverso i virtuosismi di questi tre fuoriclasse. Le composizioni originali di Roth come Dancing with Grace, i brani nati dalla collaborazione tra i tre musicisti, come Trio in Five e Looking Forward to Looking Back, oppure le rivisitazioni di capolavori della musica classica come il Largo dalla Sinfonia n. 9 di Antonín Dvořák, sono solo alcune delle porte d’accesso all’universo creativo del Pete Roth Trio, un mondo che ridefinisce ciò che è possibile nel formato del trio jazz con chitarra. Un viaggio sonoro che promette di sorprendere, emozionare e riscrivere i confini del jazz moderno.

Prosa – 16 novembre 2025: L’uomo, la bestia e la virtù – con Vanessa Gravina, Max Malatesta e Nicola Rignanese di Luigi Pirandello – adattamento e regia Roberto Valerio. Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale – in collaborazione con Teatro Nuovo Giovanni da Udine. L’uomo, la bestia e la virtù è uno dei testi più anomali di Pirandello: grottesco, onirico, folle. Una commedia stranamente divertente, piena di situazioni comiche, dove però dietro l’apparente semplicità del classico triangolo amoroso (marito, moglie, amante), si celano tematiche forti. La necessità di salvare le apparenze, l’ipocrisia, il perbenismo, il desiderio di possesso della donna amata. In una scenografia onirica, i personaggi si muovono come sospesi in un tempo indefinito, sognanti come i sei personaggi o come nel Non si sa come, perché in Pirandello il sogno spesso rivela più del reale e la realtà coincide con il sogno. E nulla più del racconto Teatrale sa svelare i torbidi desideri, le meschinità, la violenza e le tenebre dell’animo umano.

Prosa – 22 novembre: Crisi di nervi. Tre atti unici di Anton Čechov – di Peter Stein – adattamento di Peter Stein e Carlo Bellamio – regia Peter Stein. l’Orso con Maddalena Crippa, Alessandro Sampaoli, Sergio Basile. i Danni del Tabacco con Gianluigi Fogacci. la Domanda di Matrimonio con Alessandro Averone, Sergio Basile, Emilia Scatigno. produzione Tieffe Teatro- Premio Le Maschere 2024 per la regia – Premio Internazionale Flaiano 2025 Miglior regia teatrale. Il celebre regista tedesco Peter Stein ritorna a uno dei suoi autori di riferimento creando una modalità produttiva artistica non convenzionale attorno a un gruppo di attori e collaboratori, per una continuità creativa collettiva di notevole spessore. Scritti tra il 1884 e il 1891, questi atti unici si ispirano alla commedia francese e al vaudeville, generi molto in voga in Francia all’epoca di Čechov. Nel corso del tempo, hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo e sono diventati una preziosa fonte di ispirazione per attori, scrittori e registi, oltre che un irresistibile divertimento per intere generazioni di spettatori.

Prosa – 13 dicembre: La bisbetica domata di William Shakespeare con Amanda Sandrelli – traduzione e adattamento Francesco Niccolini – regia Roberto Aldorasi – con Maurizio Zacchigna, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Adriano Giraldi, Riccardo Naldini e Lucia Socci – foto di Alessandro Botticelli – produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste – spettacolo audiodescritto. Caterina della Bisbetica domata è un personaggio che incarna un’ambiguità affascinante, un paradosso che la rende un groviglio di contraddizioni: antipatica, intransigente, sboccata e integralista, qualcuno dice pure pazza. Eppure, sotto questa corazza, si cela una profonda libertà, un’adolescenziale e romantica aspirazione ad un mondo in cui ci si sposa per amore. In una società maschilista Caterina poteva apparire come un personaggio comico, una “selvaggia addomesticata” e la commedia come un’edificante lieto fine. Tuttavia, la prospettiva è radicalmente mutata, e di quella ragazza ribelle e passionale che sognava l’amore non rimane che l’ombra.

Altri percorsi – 20 dicembre: David Wright & Fellowship Choir con Pastor David Wright e NY Fellowship Choir + piano, basso, batteria – Produzione Arte viva. Pastor David Wright è il leader del NY Fellowship Choir, un coro gospel nato nel 1993. Con sede a New York, il coro riunisce artisti provenienti da tutta la città, guadagnandosi una forte reputazione grazie alle numerose tournée sia negli Stati Uniti che all’estero. Nel corso degli anni ha ricevuto premi e nomination come due Grammy e sette Stellar Awards. Sotto la guida di Pastor Wright, il coro continua a portare avanti la tradizione del gospel, combinando radici musicali afroamericane con uno stile moderno. La musica del gruppo unisce gospel, soul e R&B, creando performance coinvolgenti e piene di energia.

Prosa – 9 gennaio 2026: Amadeus di Peter Shaffer- uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia – costumi Antonio Marras con Ferdinando Bruni e con Daniele Fedeli, Valeria Andreanò, Riccardo Buffonini, Matteo de Mojana, Alessandro Lussiana, Ginestra Paladino, Umberto Petranca, Luca Toracca – produzione Teatro dell’Elfo con il contributo di NEXT. Spettacolo audiodescritto. Invidia, odio, gelosia: una sinfonia di emozioni si sprigiona nella messa in scena di Amadeus di Peter Shaffer, pièce resa universalmente celebre dall’omonimo film di Miloš Forman vincitore di 8 premi Oscar. L’opera inizia a Vienna nel 1823 quando Antonio Salieri, vecchio e prossimo alla morte, ripercorre la vicenda del suo tragico rapporto con Mozart, conclusasi con la morte del giovane e geniale compositore trent’anni prima. La regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia esalta la forza del testo che ha il ritmo di un classico, imprimendogli l’andamento di un sogno che piano piano assume i contorni perturbanti di un incubo.

Altri percorsi – 17 gennaio: Chelsea Hotel – uno spettacolo di Massimo Cotto con Chiara Buratti, Mauro Ermanno Giovanardi e Marco Carusino regia Alessandro Maggi. produzione G-RO. Spettacolo sospeso tra narrazione e concerto, Chelsea Hotel torna in scena a oltre dieci anni di distanza dalla prima rappresentazione per ridare vita alle storie dell’albergo in stile vittoriano nel cuore della Grande Mela e ripercorrere le incredibili storie di cui trasudava questo luogo mitico capace di incarnare l’essenza del Rock. Il Chelsea Hotel è stato infatti il luogo cult in cui la pop culture, per una notte o per sempre, è passata: da Bob Dylan a Leonard Cohen che qui ha scritto Chelsea Hotel #2 dopo una notte passata con Janis Joplin. Passando per Sid Vicious, Jack Kerouac, Tennessee Williams, Charles Bukowski, Patti Smith, Iggy Pop, Jimi Hendrix ed Edith Piaf. A dare voce alle storie è l’attrice e cantante Chiara Buratti, accompagnata dalle musiche di Mauro Ermanno Giovanardi e Marco Carusino.

Prosa – 28 gennaio: Il birraio di Preston tratto dal romanzo di Andrea Camilleri riduzione teatrale Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale – regia Giuseppe Dipasquale – scene Antonio Fiorentino con Edoardo Siravo, Federica De Benedittis, Mimmo Mignemi e con in o.a. Gabriella Casali, Pietro Casano, Luciano Fioretto, Federica Gurrieri, Paolo La Bruna, Giorgia Migliore, Valerio Santi, Vincenzo Volo – produzione Marche Teatro, Teatro Al Massimo di Palermo, Teatro di Roma. Il birraio di Preston è uno spettacolo ambientato in un piccolo paese siciliano a metà ‘800 che nella topografia camilleriana è il solito Vigàta. Dall’inaugurazione del nuovo teatro civico scaturisce una guerra civile tra i vigatesi, da una parte, e il prefetto di Montelusa, distante qualche chilometro, dall’altra. Una storia divertente e tragica al tempo stesso, in grado di tracciare un quadro preciso della Sicilia di oggi. L’iniziativa si inserisce nel programma del Centenario Camilleri promosso dal Fondo Andrea Camilleri con il Comitato Nazionale Camilleri 100.

Prosa – 7 febbraio: Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta regia e adattamento Leo Muscato con Gianfelice Imparato e con (in o.a.) Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Francesco Maria Cordella, Alessandra D’Ambrosio, Antonio Fiorillo, Giorgio Pinto, Arianna Primavera, Giuseppe Rispoli, Ingrid Sansone, Michele Schiano Di Cola – produzione Teatro di Napoli. In occasione del centenario della morte di Eduardo Scarpetta. Una delle commedie più divertenti di Eduardo Scarpetta, una macchina perfetta dell’equivoco. Scritta nel 1908, racconta la disavventura di don Felice Sciosciammocca, ricco proprietario terriero – un po’ ignorante, molto ingenuo e ancor più provinciale – che da anni finanzia gli studi di suo nipote Ciccillo. È convinto che il ragazzo si sia laureato in medicina e diriga un prestigioso manicomio. Peccato che Ciccillo, invece di studiare, abbia speso tutto in divertimenti e gioco d’azzardo e sia perennemente minacciato dai suoi creditori.

Fuori abbonamento – 14 febbraio: La Bohème di Giacomo Puccini con Erika Grimaldi (Mimì) e cast in via di definizione. Scene Gian Luigi Delpin (Mac). La Bohème, il cui libretto è stato scritto Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, narra le vicende di un gruppo di giovani artisti bohémien nella Parigi del 1830, concentrandosi sulla tragica storia d’amore tra il poeta Rodolfo e la sarta Mimì, malata di tubercolosi. Il capolavoro di Puccini è strutturato in quattro quadri ed è basato sul romanzo d’appendice “Scènes de la vie de bohème” di Henri Murger.

Altri percorsi – 20 febbraio: #wespeakdance – Playdead del collettivo People Watching  – artistic direction & performance Ruben Ingwersen, Jérémi Levesque, Natasha Patterson, Brin Schoellkopf, Jarrod Takle, Sabine Van Rensburg – ​lighting Design Emile Lafortune. produzione ATER/AURORANOVA  – prima nazionale. Ambientato in un universo di trappole domestiche e storie interconnesse, la nuova creazione di People Watching, Play Dead, osserva le sfaccettature belle, contorte e a volte ridicole dell’esperienza umana. Attraverso il suo dinamico ibrido di acrobazie, movimento e teatro fisico, lo spettacolo propone una cronaca surrealista del familiare. Lontano dal fatalismo annoiato, questo spettacolo si meraviglia dell’assurdità del banale e celebra la vita, proprio come le persone ballano disperatamente l’ultima canzone prima della fine della festa.

Prosa – 4 marzo: Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg – regia Emilio Russo con Giampiero Ingrassia, Marianella Bargilli, Lucia Vasini, Claudia Donadoni e Viola Lucio – assistente alla regia Claudia Donadoni – scene Fabiana Di Marco – costumi Pamela Aicardi – musiche Alessandro Nidi e Andrea Centonze – produzione Tieffe Teatro e Quirino srl. Ti ho sposato per allegria, la brillante commedia di Natalia Ginzburg, è un testo che, con ironia e profondità, continua a interrogarsi sulle dinamiche dell’amore e della vita di coppia. Stuzzicante, gustosa, stratificata, come la parmigiana di melanzane che, chissà perché, è l’unico menù previsto da Giuliana che ha appena sposato il semisconosciuto Pietro. Nessuno dei personaggi prova empatia verso l’altro. Sembra tutto reggersi o crollare negli obblighi mal sopportati dei vincoli familiari e borghesi. C’è una quasi paradossale sincerità nel mostrarsi per quello che si è. Un’autenticità a volte brutale che, a distanza di una sola settimana dal matrimonio, porta i novelli sposi a interrogarsi ossessivamente sul motivo delle nozze.

Fuori abbonamento – 7 marzo: Quattro donne scritto da Chiara Buratti con la collaborazione di Giannino Balbis con Chiara Buratti e Tommaso Massimo Rotella – live electronics Antonio Gatti – regia Tommaso Massimo Rotella –  produzione ArteS. Quattro donne che non ci sono più sono invitate da un improbabile angelo-messaggero a raccontare la loro storia di vita davanti a un pubblico che cambia ogni sera, ma solo una delle quattro avrà la possibilità di tornare sulla terra. Sarà il pubblico a decidere tra: Pannonica de Koenigswarter, mecenate del jazz senza la quale Thelonius Monk non avrebbe mai cambiato faccia alla musica. Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che, dando semplicità agli spazi complessi, è diventata a 37 anni la prima donna a vincere la Medaglia Fields, il Nobel per i matematici; Suzanne Lenglen, straordinaria tennista francese, soprannominata La Divine, perché dettava legge sul campo, nella moda e nel costume, ma fragile e incerta nel suo vivere. Poi irrompe sulla scena la stramba portiera di un motel, puntino sfocato nel nulla, che non ha realizzato qualcosa di memorabile nella vita, ma che era sicura di poterlo fare, un giorno.

Prosa – 13 marzo: Condominio mon amour di Giacomo Poretti, Daniela Cristofori e Marco Zoppello – con Giacomo Poretti e Daniela Cristofori – regia Marco Zoppello – produzione Teatro de Gli Incamminati con il sostegno di GiGroup. Da oltre trent’anni Angelo, portiere di un condominio di Milano, svolge il proprio lavoro con dedizione. Chiama gli inquilini per nome, custodisce le loro chiavi e i loro ricordi. Finché un giorno, Caterina, un’affascinante signora, gli annuncia che presto sarà licenziato e sostituito da un’app. Lo spettacolo racconta l’immensa confusione che vive oggi il mondo del lavoro, tra orari impossibili, nuove e paradossali occupazioni e la perdita di contatto con la realtà. Il tutto raccontato dal punto di vista di Angelo e Caterina, protagonisti di una commedia brillante dal ritmo incalzante, in cui si scambiano continuamente i ruoli di vittima e carnefice. L’androne condominiale, rappresentativo della nostra vita di ogni giorno, contrappone due visioni diverse del mondo: da una parte il progresso a ogni costo, dall’altra il valore del rapporto umano.

Prosa – 22 marzo: La signora delle camelie liberamente tratto dal romanzo di Alexandre Dumas figlio – drammaturgia e regia Giovanni Ortoleva – drammaturgo Federico Bellini – scene Federico Biancalani con Gabriele Benedetti, Anna Manella, Alberto Marcello, Nika Perrone e Vito Vicino. produzione Fondazione Luzzati, Teatro della Tosse, Elsinor, Centro di Produzione Teatrale, TPE, Teatro Piemonte Europa, Arca Azzurra Associazione Culturale  – Spettacolo selezionato da Next – Laboratorio delle Idee per la produzione e programmazione dello spettacolo lombardo. Spettacolo audiodescritto. Nel corso dei secoli l’amore impossibile tra Marguerite Gautier e Armand Duval si è ripetuto, diventando, forse, il più grande mito romantico moderno. Malgrado le intenzioni reazionarie e moralizzanti del suo autore, il romanzo di Dumas figlio ha mantenuto intatta tutta la sua brutalità, basandosi su una storia vera. Una storia che continua a toccarci, più di quanto vorremmo, ponendo al centro il voyeurismo e la perversione di una società che sfoga le sue tensioni sul corpo della donna.

Altri percorsi – 29 marzo: Ma che razza di Otello? di Lia Celi con Marina Massironi- musiche per arpa arrangiate ed eseguite dal vivo da Monica Micheli – regia Massimo Navone. produzione Nidodiragno CMC. Se a raccontarci l’Otello è Shakespeare, è una tragedia, se ce lo racconta Verdi è un melodramma. Ma quando la narrazione della fosca vicenda del Moro è affidata a un’autrice vivace come Lia Celi, il risultato è un’inaspettata rilettura della storia dell’impresa verdiana, delle regole del melodramma e dei temi cari alla tragedia shakespeariana: la gelosia, il razzismo, il plagio, la calunnia. Marina Massironi restituisce al pubblico la genesi del capolavoro Verdiano con notizie storiche curiose, spunti d’attualità e riflessioni sulle dinamiche umane di cui il triangolo Otello-Iago-Desdemona si fa emblema, con umorismo sottile e spiazzante e momenti tragicamente appassionati. Il tutto accompagnato dalla timbrica cristallina dell’arpa di Monica Micheli.

Altri percorsi – 8 aprile: Seconda classe – drammaturgia originale Controcanto Collettivo – idea e regia Clara Sancricca con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca. produzione Teatro Stabile dell’Umbria. Un’indagine sul tema della ricchezza, del lusso e della sua esclusività. Siamo talmente immersi nel paradosso che alcuni hanno tanto e altri pochissimo o anche niente che saremmo pronti ad allibirci (taluni persino ad allarmarsi) di una sua possibile scomparsa. Questa secolare abitudine all’ingiustizia ha fatto in modo che allo sforzo di sradicarla (che pure storicamente è esistito in buone teorie e spesso cattive pratiche) si sia preferito il tentativo di abitarla e, possibilmente, cavalcarla, ciascuno secondo i propri mezzi, gradini e possibilità. Il privilegio, insomma, per restare tale, deve essere “esclusivo” – ovvero escludente – e pertanto riservato a pochi. La prima classe esiste in funzione della seconda e senza la seconda non avrebbe un parametro per la propria ricchezza, perché il vero contenuto della ricchezza sembra essere prima di tutto la certezza – e l’inspiegabile sollievo che ne deriva – che altri abbiano meno.

Altri percorsi – 12 aprile: Tango experience – coreografo Adriano Mauriello con Andriano Mauriello – musiche orchestra Ensemble Hyperion – produzione ANITA Accademia Nazionale Italiana Tango Argentino. Uno spettacolo imperdibile dove il ballerino, coreografo Adriano Mauriello fonde tutti gli stili del tango in uno stesso show. Il corpo di ballo di otto ballerini, attraverso la propria eleganza e passionalità interpretativa, esprime tutta la forza di un ballo che si incarna di un amore epico che va oltre il tempo. Accompagnato dall’orchestra Ensemble Hyperion che ripercorre le gesta dei grandi compositore argentini, Tango Experience lascia impresse nel cuore di chi lo guarda le emozioni nostalgiche e malinconiche di una sensualità forte, violenta, intrisa di vigore interiore e di delicata intimità.

Prosa – 17 aprile: Rumori fuori scena di Michael Frayn – traduzione Filippo Ottoni – regia Massimo Chiesa – musiche Monty Python – produzione The Kitchen Company. Un’irresistibile e pluripremiata commedia inglese che ha fatto divertire milioni di spettatori e ha raggiunto un numero di messe in scena e di repliche tale da finire in vetta alla classifica delle commedie più rappresentate al mondo. Considerata il capolavoro comico per eccellenza, è scandita da un ritmo inarrestabile che porta lo spettatore a ridere fino alle lacrime. Il racconto si basa sui tre momenti della vita di una Compagnia teatrale professionale. Suddiviso in tre atti, è un riuscitissimo osservatorio sul mondo del teatro e sulle sue infinite, sorprendenti e rocambolesche dinamiche interne.

Altri percorsi – 29 aprile: 70. Riassunto delle puntate precedenti di e con Giobbe Covatta. produzione Mismaonda. Alla soglia dei 70 anni di vita e 40 anni di carriera, Giobbe Covatta festeggia con una “abbuffata” dei suoi pezzi storici e meno storici. Il menu dello spettacolo prevede una degustazione di prodotti tipici del comico napoletano: religione, ambiente, ecologia, donne, terzo mondo, vecchiaia, il tutto è condito con un’abbondante dose di ironia e cotto a fuoco vivo in un crogiolo forgiato nel Sud Italia tenendo conto dell’intero Sud del mondo. Gli ingredienti dello spettacolo sono tutti freschi perché incredibilmente non hanno nessuna scadenza, tanto da sembrare addirittura futuribili. Lo spettacolo narra il percorso fatto dallo “cheff” per arrivare all’uso sapiente delle sue ricette e all’amore per le tematiche sociali affrontate sempre con la leggerezza di un’intelligente comicità, tratto distintivo dell’intera produzione dell’artista.

Tutti gli spettacoli iniziano alle 21 e il programma potrebbe subire variazioni. Dal 29 settembre all’1 ottobre inizia la prevendita per gli abbonamenti a 15 spettacoli per i vecchi abbonati, mentre il 2 e 3 ottobre quella per gli abbonamenti a 15 spettacoli per i nuovi abbonati. Gli Abbonamenti a 15 spettacoli (10 prosa e 5 altri percorsi) costano € 270,00 Platea, barcacce, palchi – € 195,00 Loggione. Dal 6 al 10 ottobre e dal 13 al 17 ottobre si aprono gli abbonamenti a 10-5 spettacoli per i quali è obbligatorio prendere appuntamento chiamando lo 0141.399057 a partire dal 29 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17. Dal 20 ottobre (dal lunedì al venerdì) vendita biglietti singoli spettacoli (anche online su www.bigliettoveloce.it) e prosecuzione vendita abbonamenti per chi ne facesse richiesta. Sono disponibili molte riduzioni e tutte le info sono presenti sul sito www.teatroalfieriasti.it www.comune.asti.it  e al  tel. 0141.399057 (Da inizio stagione la biglietteria sarà aperta martedì e giovedì dalle 10 alle 17 e nei giorni di spettacoli (che non cadono di martedì e giovedì) a partire dalle 15 fino a inizio rappresentazione). La stagione è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo, oltre che al contributo di Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Banca di Asti.

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