Autore Redazione
lunedì
24 Ottobre 2016
22:17
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Cronaca - Alessandria

Giancarlo Abete ospite dei tre Lions Club alessandrini [VIDEO]

Giancarlo Abete ospite dei tre Lions Club alessandrini [VIDEO]

ALESSANDRIA – Secondo intermeeting di alto livello per i numerosi soci dei tre club Lions alessandrini, Alessandria Host (presidente Eleonora Poggio) organizzatore dell’evento, Alessandria Marengo (presidente Antonella Perrone) e Bosco Marengo Santa Croce (presidente Alberto Rota) che, riuniti per ascoltare l’interessante relazione del vicepresidente UEFA, Giancarlo Abete, sul tema “Sport etico ed etica dello sport” hanno ricevuto la gradita visita del vescovo di Alessandria, Monsignor Guido Gallese che ha impartito loro la benedizione.

Nell’anno del centenario di fondazione dei Lions che sarà celebrato a livello mondiale, tramite una serie di service, il Vescovo Gallese ha sottolineato l’importanza di ritornare alle proprie radici, di riscoprire i valori che hanno ispirato questi cento anni di cammino a favore della comunità e si è complimentato per la scelta dell’argomento della serata ricordando che “etica e sport” deve essere rivolto soprattutto alle giovani generazioni che ricevono in eredità un mondo non facile e proprio per questo motivo hanno bisogno di tutto l’appoggio e l’attenzione da parte della società civile. 

“I giovani – lo ha ricordato anche Eleonora Poggio nel suo saluto di apertura – sono al centro del mio impegno di presidente e con la collaborazione degli altri Club stiamo lavorando al miglioramento delle condizioni di vita delle nuove generazioni che è, tra l’altro, uno dei quattro service del centenario. La stessa strategia di apertura ai giovani che ha portato a sei nuovi ingressi nel nostro Club rappresenta un primo passo per operare, con l’aiuto dei giovani, a favore dei giovani”. Concordi nel rimarcare l’importanza del tema trattato sono stati gli altri presidenti, Perrone e  nell’indirizzo di saluto rivolto ai presenti. 

Molto approfondito e ricco di spunti è stato l’intervento del relatore ufficiale della serata, Giancarlo Abete che ha parlato nella sua veste di vicepresidente UEFA, ma anche alla luce della sua lunga esperienza di imprenditore nel Gruppo industriale di famiglia, di membro del Consiglio Direttivo e di Giunta di Unindustria di Roma, Frosinone, Rieti, Viterbo e Latina, della Giunta di Federturismo Condindustria e dell’Associazione Nazionale Italiana Industrie Grafiche; di membro del Consiglio di Reggenza della Banca d’Italia, di Presidente Nazionale dell’UCID e dei numerosi incarichi dirigenziali nell’ambito sportivo tra cui, in particolare, membro della giunta nazionale del Coni. 

 

“Etica e sport  – ha esordito – è un tema molto complesso in quanto si tratta di due concetti fortemente legati: l’etica è la precondizione di chi vuole fare sport, oggi più mai, in un mondo condizionato dalla competizione estrema, dalla violenza, dal doping, dalle scommesse clandestine. Purtroppo, mancando un concetto condiviso di etica, diventa sempre più difficile adeguare l’etica allo sport: l’etica è sempre più debole, mentre lo sport è cresciuto attraverso le varie discipline e la globalizzazione. Il nostro sforzo deve essere quello di ricreare un equilibrio tra etica e sport”.

Uno sforzo importante considerato che il gioco legale, in Italia muove circa 80 miliardi ogni anno e il rischio di ingerenza da parte della criminalità organizzata è forte.

“Il mondo dello sport – ha proseguito Abete – attrae i giovani e ha un bagaglio importante di valori da trasmettere loro, quindi va aiutato, difeso e valorizzato. Può contribuire a creare nuovi posti di lavoro, però il valore dello sport non è nella dimensione economica, ma nella dimensione locale, territoriale”.

Il discorso si allarga e Abete ricorda che l’Italia è il Paese con il minor numero di ore di educazione fisica e ha palestre fatiscenti. Poi parla dell’Alessandria Calcio che incoraggia nella sua ascesa in campionato e delle Olimpiadi “era solo una candidatura e non una assegnazione – precisa e prosegue – non sappiamo quanto abbiamo perso, ma dovranno essere Olimpiadi diverse perché le precedenti hanno creato problemi”. E la sponsorizzazione della Nazionale di calcio da parte di una società di scommesse? “Lecito, però non opportuno”.

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