Autore Redazione
mercoledì
6 Luglio 2016
14:29
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Bliss Beat Festival – Ben Seretan + Philippo Franchini + XIXA

Torna il festival più particolare della provincia di Alessandria. Come ogni anno, anche l’edizione 2016 prevede molte novità, per un festival sempre in cambiamento, parte di una grande onda che travolge inesorabilmente ogni gabbia mentale, con le radici salde nella meditazione ed il grande laboratorio sperimentale, che quest’anno abbraccerà generi musicali apparentemente distanti che vanno dal Blues passando per l’Alt-pop e la psichedelia per atterrare poi pesantemente nello Stoner.

Questa la line up di sabato 16 luglio

ore 19.30 Ben Seretan è un cantante e chitarrista, nato in California nel 1988 che vive a New York. Le sue composizioni musicali sono come lunghe vorticose nuvole di suoni che incontrano cascate elettriche di chitarra sostenute dalla dolcezza vellutata della voce. La sua musica gioiosa sembra arrivare come un sussuro dentro una tazza di caffè alle orecchie di chi lo ascolta.

pre 21.30 Philippo Franchini musicista e compositore, pioniere nell’introduzione del Nada Yoga – lo yoga del suono – e il suo potere di guarigione nel mondo occidentale. Tiene concerti e insegna in tutta America e in Europa. Praticando egli stesso Yoga, Philippo ha combinato la sua conoscenza del Nada Yoga con le sue pratiche di meditazione e la sua grande esperienza come musicista e compositore per creare diversi tipi di album, ricchi di ritmi blues, jazz, gospel e canti con mantra in sanscrito. Attualmente vive e lavora in California, viaggiando costantemente tra diversi festival negli States (Bhakti, Shakti fest, Kripalu, Esalen, …) e festival e concerti in Italia, Germania, Spagna, etc.

ore 23.00 XIXA sono psichedelici. XIXA sono cumbia. Ma, prima di tutto, XIXA sono rock’n’roll. La loro musica è radicata nella cultura sud americana, ma è altrettanto influenzata dalla loro città natale di Tucson (Arizona). La loro interpretazione della chicha – cumbia peruviana popolare nei quartieri poveri di Lima durante gli anni ’60 e ’70 – rivela sorprendentemente un filo conduttore all’interno della musica del deserto dell’Arizona: l’ossessione per le chitarre hard-edge e un forte gusto per il rock e la miscelazione di sonorità latine.

 

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