Autore Redazione
lunedì
12 Dicembre 2016
05:00
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Politica - Casale Monferrato

Il comitato “Salviamo gli ospedali” prova a cancellare “a colpi di firme” la riforma della Sanità piemontese

L'iniziativa verrà presentata mercoledì 14 dicembre a Casale nella sede di Monferrato 2020
Il comitato “Salviamo gli ospedali” prova a cancellare “a colpi di firme” la riforma della Sanità piemontese

CASALE MONFERRATO – Il Presidio Sanità casalese e il Comitato per la difesa della salute dei cittadini monferrini hanno deciso di aderire alla campagna di raccolta firme per abrogare la delibera sulla riforma della sanità piemontese. Per spiegare nel dettaglio la campagna, i promotori del Comitato “Salviamo gli ospedali”, i consiglieri regionali di Forza Italia, Massimo Berutti e Gianluca Vignale, mercoledì 14 dicembre alle 18 saranno nella sede di Monferrato 2020, in via Candiani 11 a Casale. All’incontro pubblico parteciperanno anche i promotori del “Presidio Sanità”, Federico Riboldi e il medico Roberto Freddi e Giorgio Demezzi ex sindaco di Casale e promotore del “Comitato per la difesa della salute dei Cittadini Monferrini“. “Nei mesi scorsi – ha ricordato il consigliere regionale di Forza Italia, Massimo Berutti – diversi Comuni si sono apertamente schierati contro questa riforma. Il processo di riorganizzazione della sanità piemontese è comunque andato avanti. Siccome non ci sono più le condizioni per pensare che la Giunta riveda alcuni punti della riforma, penso ad esempio alle decisioni prese per l’ospedale di Tortona, Acqui e Casale, ci siamo resi conto che l’unica strada per fermare la delibera 1-600 è l’abrogazione“. Primo obiettivo, ha aggiunto Massimo Berutti, è raccogliere almeno 2500 mila firme per depositare la proposta di referendum. “Una volta accettata inizieremo la vera raccolta delle 60 mila firme per il nulla osta alla fase referendaria“.

Dopo un primo incontro ad Acqui, mercoledì i rappresentanti del Comitato saranno quindi a Casale e, come annunciato, nella sede di Monferrato 2020 mercoledì ci sarà  il sindaco  Titti Palazzetti. Il primo cittadino di Casale, ha precisato, non siglerà il documento che punta a cancellare la delibera della Giunta Regionale ma parteciperà anche “per spiegare come stanno le cose”. Dopo “la pars destruens” ossia la dura fase dei tagli, per l’ospedale casalese, secondo Palazzetti, starebbe iniziando la “parte costruttiva”. Novità “positive” come l’arrivo dei nuovi primari, il rafforzamento di Oncologia e l’apertura da gennaio dell’Ufa, l’Unità Farmaci Antiblastici, che il sindaco di Casale vuole illustrare per “rassicurare” i cittadini su alcuni aspetti. “Non è vero che Casale perde l’ospedale” ha rimarcato, allo stesso modo fermamente convinta della necessità di migliorare alcuni servizi, a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa. Temi, ha ricordato, che Titti Palazzetti aveva sollevato anche durante l’ultima assemblea dei sindaci per esaminare il rapporto di metà mandato dei direttori generali del Asl Al Gilberto Gentili e dell’Aso Giovanna Baraldi, un incontro poi concluso con un “nulla di fatto” per la mancanza del numero legale. “Io comunque quello che avevo da dire l’ho detto e visto che non ho nulla da nascondere parlerò anche all’incontro di mercoledì perché, anche se con modalità certamente diverse, maggioranza e opposizione devono collaborare quando si parla di temi di interesse generale come la Sanità”. Un fronte che il primo cittadino dice di non aver mai abbandonato e che è anzi stato sempre “una priorità”.Senza clamore ho condotto una battaglia per far riaprire a Casale il centro preparazione farmaci che ci avevano tolto. Non è vero, poi, che perdiamo pezzi con la chiusura di Malattie Infettive  dal 31 dicembre perchè  i letti ad alta tecnologia del reparto andranno ad Oncologia. Non potevamo mantenere tutto, a partire da Infettivologia che è prevista solo ad Asti e Alessandria. Casale, infatti,  è un ospedale di primo livello e, mi lasci dire, lo è  per le battaglie che abbiamo portato avanti. Vorrei ricordare che la direttiva regionale prevede per queste strutture un bacino di 120 mila abitanti e noi ne abbiamo 87 mila. Nonostante questo abbiamo Oncologia che non ci doveva essere e questa è stata una lotta vinta. Se devo prendermi degli insulti va bene, ma in questi mesi ho fatto tutto quello che dovevo fare nell’interesse dei miei cittadini e sto ancora lavorando per ottenere altro, in un momento molto complicato in cui altre città della provincia hanno subito tagli ancora più pesanti. Sono comunque convinta che Casale debba continuare a far sentire la propria voce sull’ospedale e anche se non sposerò l’iniziativa della raccolta firme voglio essere presente per dare tutte le informazioni e anche per dire che io sto lottando e lotterò per migliorare il nostro ospedale”.

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