2 Gennaio 2017
05:00
Mondial: da 110 esuberi dichiarati a 140 procedure di mobilità. Oliaro, Cgil: “bisogna calamitare altre aziende per salvare questi lavoratori”
MIRABELLO MONFERRATO – Serve un impegno forte da parte delle Istituzioni “per salvare il salvabile” nella delicata vicenda della Mondial di Mirabello Monferrato. Ne è convinto Mirko Oliaro della Cgil che, insieme ai colleghi Salvatore Pafundi della Cisl e Alberto Pastorello della Uil, sta seguendo con preoccupazione la crisi dell’azienda che produce vetrine refrigeranti e frigoriferi industriali. A fine 2016 il destino dei 220 dipendenti si è fatto sempre più cupo e, ancora prima di arrivare all’ultimo giorno dell’anno, quello che sembrava il già allarmante scenario di 110 esuberi si è ulteriormente aggravato. A due giorni dall’assemblea del 27 dicembre, ha spiegato sempre Oliaro della Cgil, l’azienda ha avviato la procedura di mobilità per 140 lavoratori. Una mossa che ha lasciato più che perplesso il sindacalista. Cgil, Cisl e Uil avevano da subito detto “no” al proposto affitto di ramo d’azienda da parte di 13 attuali dipendenti della Mondial che, con un capitale sociale di 50 mila euro, avrebbero dovuto assorbire da subito 80 colleghi e poi, progressivamente altri 30, per non perdere gli ordini della stagione più florida. Retro della medaglia della proposta, ha ricordato Mirko Oliaro, era infatti la firma da parte dei rimanenti 110 dipendenti della “rinuncia” al passaggio nella new.co. Una sorta di “auto-licenziamento” ricompensato con solo mille euro lordi di incentivo, insieme all’annunciata intenzione di provare a costruire un ragionamento con il Ministero per ulteriori 9 mesi di cassa integrazione. Già anticipato il “no” dai sindacati dopo l’assemblea con i lavorati del 27 dicembre, la proposta si è arenata del tutto dopo le consultazioni individuali che l’azienda ha tentato con i 110 lavorati in esubero. A quel punto, ha spiegato ancora Mirko Oliaro, è stata annunciata la procedura di mobilità per 140 persone. “Questi licenziamenti avranno un costo non indifferente per l’azienda” ha precisato i sindacalista della Cgil. Solo per avviare la procedura, visto che non c’è accordo con i sindacati, l’attuale dirigenza della Mondial dovrà racimolare circa 420 mila euro, più o meno 3 mila euro a lavoratore. Oltre c’è poi la questione Tfr da liquidare e, in più, i 75 giorni di tempo previsti dalla legge per cercare di trovare un accordo con i sindacati. Un termine che le parti sociali non sembrano intenzionate ad accorciare. Una volta scaduta la cassa integrazione, il 13 gennaio, l’azienda dovrà però pagare per intero stipendi e contributi a tutti i dipendenti fino allo scadere dei due mesi e mezzo. “Onestamente non mi sembra che la Mondial sia nelle condizioni finanziare per affrontare questa procedura di licenziamento” ha aggiunto Oliaro. “Questa azienda dal mio punto di vista non ha più nulla da dire. Anche il tentativo della new.co con i 13 dipendenti mi sembra una manovra disperata senza futuro. Senza nulla togliere alle competenze dei singoli lavoratori, un conto è fare il dipendente, un altro l’imprenditore. Bisogna poi avere le risorse per sostenere la stagionalità di un’azienda che ha un fatturato da 15-18 milioni di euro”. Insomma, non si sta parlando di una piccola realtà, ha concluso Oliaro, sollecitando, anche alla luce dell’incontro convocato per il 9 gennaio dal sindaco di Casale, Titti Palazzetti , ” un interessamento concreto di tutti gli Enti in grado di calamitare produttori affini alle produzioni della Mondial. Bisogna dare una vera alternativa a questi lavoratori, in aziende che hanno strutture e risorse per poter reggere, soprattutto in un mercato in difficoltà come quello del freddo”.