8 Aprile 2017
05:00
I 5 luoghi religiosi da non perdersi in Piemonte
PIEMONTE – Viaggi e religione. Una storia che comincia nel Medioevo e che racconta l’Europa e il Cristianesimo. Si cominciò con il pellegrinaggio verso Santiago di Compostela, la via Francigena e l’adorazione delle reliquie. Poi i lunghi tragitti verso Roma e Gerusalemme per purificarsi dai propri peccati. O ancora Lourdes, Medjugorje e Assisi.
I viaggi religiosi hanno sempre fatto parte dell’Occidente e ancora oggi rappresentano un importante momento spirituale della vita di ognuno di noi. Tanto che il numero delle visite nei luoghi sacri va sempre più aumentando.
In un paese immerso nel Cattolicesimo come il nostro, i siti di interesse religioso pullulano. Il Piemonte non fa eccezione. Anche qui il turismo religioso è molto forte, come testimonia la selezione di luoghi che trovate di seguito.
1 – Sacro Monte di Serralunga di Crea
In questo piccolo borgo rurale della provincia alessandrina, si erge uno degli edifici religiosi architettonicamente più belli della zona: il santuario del Sacro Monte di Crea. La sua storia comincia, secondo la tradizione, nel 350 DC quando Sant’Eusebio pose la prima reliquia nel luogo: una statua lignea della Madonna col bambino. Da lì cominciarono i primi viaggi per l’adorazione.
I veri e propri pellegrinaggi sarebbero cominciati a cavallo del 1100, quando i Marchesi del Monferrato fecero completare le edificazioni. Solo nel 1735, a seguito dell’ennesima ristrutturazione, il santuario divenne come lo conosciamo ora, contraddistinto da uno stile spiccatamente barocco. Importanti anche i mastri artisti che nei secoli vi hanno lavorato: Francesco Spanzotti, il Moncalvo e Leonardo Bistolfi.
Oggi il santuario e il parco che lo circonda sono patrimonio mondiale dell’UNESCO come Monte Sacro –assieme ad altri 7 in Piemonte e Lombardia – e area protetta dal Ministero dell’Ambiente. I visitatori ogni anni sono decine di migliaia.
2 – Sacro Monte Calvario di Domodossola
Se vi siete mai chiesti se esistano riproduzioni del cammino del Calvario, dove Gesù portò la croce con immani fatiche, la risposta è sì. Il Sacro Monte Calvario di Domodossola, Verbania, è fortemente simbolico: nel 1656 venne scelto da due frati cappuccini proprio per omaggiare il sacrificio di Cristo e riprodurre la sua peripezia. Sono in totale 15 le cappelle erette nell’area, a voler simboleggiare le stazioni della Via Crucis, il Santo Sepolcro e la Resurrezione. Un luogo importantissimo per la Cristianità, dove si rivive il dolore del figlio di Dio.
Oltre alle cappelle e alla Chiesa, indubbiamente importanti per l’architettura religiosa, ciò che colpisce di più è la serie di affreschi e le decorazioni che riproducono la via Crucis e la Passione, con un valore ieratico e una qualità realizzativa impareggiabili nella zona.
Il luogo, inserito in una riserva naturale a soli 3 km dal centro di Domodossola, è patrimonio UNESCO dal 2003 e offre anche i resti ben mantenuti delle mura del castello Mattarella, costruito dai nobili del Ducato di Milano e distrutto dalle guardie svizzere nel 1400.
3 – Sacra di San Michele
Un’abbazia costruita proprio su un cucuzzolo delle montagne della Val Susa, in provincia di Torino. Una vista panoramica straordinaria, ma anche una posizione che cattura l’occhio di tutti gli automobilisti che passano per la statale del Moncenisio, più a valle.
Ciò che colpisce ancora di più, in un’ottica religiosa, è la bellezza petrosa e geometrica della famosa Abbazia di San Michele della Chiusa. Una struttura bizantina, che assomiglia alle chiese templari, ma che a tratti ricorda anche un castello.
Il luogo divenne un punto di ristoro fondamentale per i pellegrini italiani e francesi di passaggio. Oggi il sito offre tantissimo agli appassionati: affreschi, sculture e stili architettonici diversi che testimoniano come il tempo e la storia abbiano modellato autenticamente questa importante struttura. L’abbazia rimane una delle più importanti a carattere religioso in Piemonte, dista solo 40 km da Torino e lo scorso mese è stata proposta la sua candidatura per diventare patrimonio mondiale dell’UNESCO.
4 – Santuario di Oropa
La storia del santuario di Oropa si lega, secondo l’agiografia tradizionale, a quella del Sacro Monte di Crea. A creare entrambe, infatti, sarebbe stato Sant’Eusebio, portandovi delle reliquie. Nel caso di Oropa, a 15 km da Biella, Sant’Eusebio fondò un santuario dedicato all’adorazione della Madonna, che nel corso dei secoli divenne la Madonna Nera, cioè la Vergine dal volto scuro secondo l’iconografia cattolica, diventata nel tempo oggetto di molte credenze popolari.
È facile capire come il luogo divenne ben presto meta di pellegrinaggi in adorazione di Maria. Addirittura gli arrivi al sito vennero facilitati dalla costruzione di una imponente tranvia Biella-Oropa creata a inizio 900’ e ora dismessa. Resta il fatto che i visitatori sono attratti anche dal paesaggio e della possibilità di muoversi nei sentieri di montagna e in alcuni rifugi creati dagli alpinisti nel tempo.
Anche in questo caso, il santuario è avvalorato da sculture e affreschi di grandi maestri: fra tutti, il famosissimo Filippo Juvarra, ideatore della porta del Santuario, e Guarino Guarini.
5- Sacro Monte di Varallo
Spostiamoci in provincia di Vercelli, anche questa terra molto prolifica per il turismo religioso. Il Sacro Monte, situato a Varallo a un’ora di auto da Vercelli, è famoso in tutto il mondo e fa parte degli 8 Monti Sacri riconosciuti patrimonio UNESCO in Piemonte e Lombardia.
Il luogo nacque dall’intraprendenza e ambizione del frate Bernardino Caimi: visto che i viaggi in Terra Santa si facevano sempre più complicati e pericolosi, Caimi volle riprodurre le maggiori chiese e abbazie a Varallo, facilitando il pellegrinaggio dei fedeli. Ed ecco che in questo piccolo borgo piemontese, sorge uno dei migliori siti del culto Cattolico. Ciascuna cappella ospita la riproduzione scultorea di importanti eventi biblici ed evangelici.
Ancora oggi si può visitare un’area magnifica: la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, il convento francescano (l’ordine di Caimi) e le prime cappelle del Sacro Monte. Anche in questo caso, sono rinomati gli artisti che contribuirono alla sua realizzazione: per citarne alcuni, Gaudenzio Ferrari e Carlo Borromeo.
Un luogo fondamentale per la Cristianità italiana, che nei secoli ha saputo attrarre tantissimi pellegrini da tutto il continente.