Autore Redazione
lunedì
27 Novembre 2017
21:24
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Cronaca - Casale Monferrato

Vandali strappano fili e lasciano al buio il presepe di Casale

Il sindaco Palazzetti ha condannato il gesto "frutto di una maleducazione e una stupidità assurde" che ha danneggiato uno dei simboli del Natale della Città monferrina
Vandali strappano fili e lasciano al buio il presepe di Casale

CASALE MONFERRATO – È profondamente avvilito il sindaco di Casale Titti Palazzetti dopo l’azione dei vandali che venerdì notte hanno danneggiato l’impianto di illuminazione del presepe allestito in Piazza Mazzini. Un gesto frutto di “una maleducazione e di una stupidità assurde” ha commentato il primo cittadino. Ancora una volta uno dei simboli del Natale della Città monferrina è stato vittima dell’inciviltà di qualcuno, ha aggiunto Titti Palazzetti ricordando il furto del Bambino Gesù di qualche anno fa. Sulla piazza sono puntate diverse telecamere e l’amministrazione, grazie a quelle immagini, conta di riuscire a individuare gli autori dell’atto vandalico.

Resta però il grande rammarico per l’ennesimo affronto a un bene della collettività.Ovviamente rimetteremo a posto l’impianto elettrico e sistemeremo i faretti rotti perché di certo non rinunciamo al presepe per la stupidità di qualcuno. In un momento economicamente non facile per le amministrazioni pubbliche dovremo però sostenere una spesa imprevista a causa di una maleducazione senza eguali. Il fine settimana, le famose ore della movida, dovrebbero servire a divertirsi e non a distruggere Casale. Una città, lo ricordo, che concorre per diventare Capitale della Cultura 2020. Per battere la concorrenza di grandi città come Siracusa o Agrigento nel dossier per la candidatura abbiamo puntato proprio sul senso di comunità di Casale. Oggi, per me, essere una città colta vuol dire proprio essere consapevoli e rispettosi dei beni della collettività. Per questo l’atto vandalico al presepe in piazza Mazzini è una vergogna per tutti i casalesi che condividono l’amore e il rispetto per la nostra città”.

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