Autore Redazione
martedì
5 Dicembre 2017
17:16
Condividi
Cronaca - Alessandria

Astra: lavoratori contro trasferimento. Mercoledì 8 ore di sciopero

La produzione e gli uffici verranno spostati a Galliate.
Astra: lavoratori contro trasferimento. Mercoledì 8 ore di sciopero

ALESSANDRIA – Otto ore di sciopero con presidio domani, mercoledì, davanti allo stabilimento Astra refrigeranti di Spinetta Marengo di Alessandria. La protesta è stata decisa dai sindacati, Fiom Cgil, Fism Cisl e Uilm Uil, dopo l’annunciata intenzione da parte dell’azienda di chiudere il sito di Spinetta Marengo con il conseguente spostamento della produzione e degli uffici a Galliate. La proprietà vorrebbe trasferire tutti gli attuali 57 dipendenti.

L’ Astra refrigeranti, azienda di Spinetta Marengo che produce scambiatori di calore, radiatori per navi aerotermi, è stata assorbita dal gruppo Baglioni di Novara dalla fine del 2016. Le vicende aziendali hanno preso una brutta piega dopo un “interessante piano industriale che prevedeva buone prospettive per il sito di Spinetta Marengo“. In breve però la realtà è risultata diversa hanno spiegato i sindacati: “A inizio estate è stata richiesta la cassa integrazione ordinaria per far fronte a un calo di lavoro. A questo si aggiunge nei, mesi successivi, un fatturato non sufficiente a supportare le attività e la necessità di razionalizzare i costi di gestione e di riorganizzare ufficio tecnico e reparti produttivi per evitare le problematicità indotte dalla presenza di
due stabilimenti distanti tra loro. L’ esigenza di razionalizzare ha indotto Astra a chiudere il sito di Spinetta Marengo con il conseguente trasferimento della produzione e degli uffici a Galliate“.

Questo scenario è inaccettabile per le parti sociali visto il lungo elenco di aziende in crisi in provincia. In merito ad Astra “il trasferimento, per chi lo subisce non è di così facile gestione. Questo per un problema relativo ai costi di trasporto da sostenere e in seconda battuta per l’impossibilità ad accettare il trasferimento da parte di altri lavoratori“. Inoltre è ritenuta esigua “la somma forfettaria per il trasferimento, mentre chi non riuscirà a trasferirsi non riceverebbe di fatto nulla di più di quanto dovuto per aiutarlo durante il periodo di naspi che si troverebbe ad affrontare“. Tutto questo, in una seconda assemblea, ha portato alla proclamazione dello sciopero “al fine di sostenere la necessità di raggiungere una copertura economica soddisfacente sia per chi accetta il trasferimento sia per chi non lo può accettare“. 

Condividi