Autore Redazione
venerdì
29 Dicembre 2017
15:17
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Cronaca - Acqui Terme - Alessandria - Valenza

Operazione “Coyote” della Mobile incastra ladri in azione nell’Alessandrino

L'indagine ha portato alla denuncia di 12 persone e a due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini italiani e stranieri accusati di numerosi furti in appartamento
Operazione “Coyote” della Mobile incastra ladri in azione nell’Alessandrino

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Come dei “Coyote” andavano all’assalto delle prede durante la notte. Proprio in orario notturno tra febbraio e maggio 2016 erano stati messi a segno i furti in appartamento a Valenza, Mombello, Gamalero, Acqui, Ovada e Trisobbio. Incuranti di essere colti sul fatto, alcuni dei “Coyote” erano entrati in molte di quelle case mentre i proprietari dormivano in camera da letto e poi, abili come l’animale, erano riusciti a sfuggire ai controlli delle Forze dell’Ordine spesso dopo rocamboleschi inseguimenti.

Grazie l’indagine rinominata, appunto, “Coyote”, gli agenti della Squadra Mobile di Alessandria guidati da Marco Poggi sono riusciti a individuare i responsabili di numerosi furti in appartamento messi a segno in tutto l’Alessandrino e anche della rapina del 30 maggio 2016 ai danni della titolare di una merceria del centro di Alessandria, cui era stata strappata violentemente dal collo una catenina d’oro. A commettere questo ultimo colpo due delle 12 persone complessivamente denunciate per numerosi reati contro il patrimonio e, a vario titolo, anche per detenzione e spaccio di cocaina, porto illegale di armi da fuoco e ricettazione.

Monitorati gli spostamenti dei vari indagati, i poliziotti della Mobile sono inoltre riusciti a incastrare e portate in carcere per favoreggiamento della prostituzione un cittadino italiano di 23 anni. È invece riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo della Polizia con l’ordinanza di custodia cautelare l’uomo coinvolto nel maggior numero di furti. I “Coyote”, cittadini italiani e stranieri che amavano anche fotografarsi con passamontagna sul volto e armi in mano, non si erano organizzati come una vera e propria banda. Alcuni, però, si conoscevano e spesso collaboravano per mettere a segno i colpi. E in molti di quei furti in case e negozi i poliziotti hanno accertato il coinvolgimento dell’albanese Viktor Markja. L’uomo, appassionato anche di armi che detiene illegalmente, al momento è irreperibile ma gli agenti della Squadra Mobile non smettono di cercarlo. Intanto, grazie all’attività di indagine dei mesi scorsi, la Polizia è riuscita anche a recuperare e restituite ai legittimi proprietari alcune autovetture rubate e altra preziosa refurtiva tra cui gioielli, orologi, quadri di pregio, computer e telefoni cellulari.

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