Autore Redazione
mercoledì
28 Marzo 2018
17:44
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Cronaca - Alessandria

Scoppia il caso dell’insegnante “bullizzata” al Vinci di Alessandria

I genitori dei ragazzi del Vinci coinvolti nella vicenda hanno condannato l'atteggiamento irrispettoso nei confronti dell'insegnante, negando però atti più gravi commessi dagli studenti
Scoppia il caso dell’insegnante “bullizzata” al Vinci di Alessandria


ALESSANDRIA – È rimbalzato sui principali media nazionali il caso della professoressa dell’Istituto “Vinci” di Alessandria “bullizzata” da una classe di prima superiore. Il grave episodio è emerso dopo un articolo de La Stampa che, questo mercoledì, ha ricostruito quanto accaduto un mese fa in una delle aule della scuola in via Trotti. La docente, con difficoltà motorie, in quella classe per una supplenza, sarebbe stata legata con dello scotch da alcuni ragazzi che avrebbero poi preso a calci la sedia su cui era seduta. Una scena ripresa con i cellulari da altri compagni. A interrompere tutto è stato uno studente di un’altra sezione che, dopo essersi accorto di quanto stava accadendo nell’aula, avrebbe chiesto l’intervento di un bidello.

Il Dirigente del “Vinci” Salvatore Ossino su Repubblica ha poi negato l’episodio di bullismo da parte degli alunni e ha ridimensionato l’accaduto.

In attesa di riuscire ad avere una replica dal Dirigente del “Vinci”, abbiamo interpellato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Franco Calcagno, in prima linea contro il bullismo nelle scuole e nelle passate settimane protagonista anche di un video messaggio rivolto agli studenti. Il Provveditore, ha spiegato, non sapeva nulla di quanto accaduto un mese fa al Vinci. Nessuna segnalazione era stata inoltrata all’Ufficio Scolastico provinciale e all’Autorità Giudiziaria, ha spiegato Calcagno che questa mattina si è poi accordato con il Preside del Vinci per avere una relazione scritta sull’accaduto. “Nelle sintetiche telefonate avute questa mattina, il Dirigente mi ha detto che quanto avvenuto non è quello che si è letto sui giornali ma attendo ovviamente una relazione”.

Sulla vicenda hanno voluto dire la loro i genitori dei ragazzi, che hanno confermato e condannato l’atteggiamento irrispettoso nei confronti dell’insegnante, negando però atti più gravi commessi dagli studenti: “Hanno avuto un atteggiamento immaturo verso una insegnante che aveva qualche difficoltà – hanno spiegato. L’hanno derisa e non hanno saputo rispettare quello che la professoressa chiedeva loro di fare, in particolare il ripasso di una delle materie” ha raccontato Mariarosa Goggi. I ragazzi, ha aggiunto la rappresentante dei genitori,non hanno ascoltato la professoressa, una studentessa alla lavagna ha cominciato a disegnare anziché eseguire i compiti impartiti dall’insegnante, e altri alunni hanno continuato a ridere e scherzare. Poi qualcuno ha ripreso la scena con il cellulare ma quelle immagini, comunque, non sono mai uscite dalla classe. Tutti i video sono stati cancellati e nessuno ha fatto nulla di quanto è stato raccontato dai giornali, ossia legare e prendere a calci una insegnante“. I genitori dei ragazzi, ha aggiunto Mariarosa, erano poi stati messi subito al corrente di quanto accaduto quella mattina in classe e il giorno successivo alcune mamme e papà si erano presentati al Vinci ancora prima del suono della campanella della prima ora per confrontarsi con insegnanti e preside “sapendo che era stato tenuto un atteggiamento che andava punito” ha puntualizzato la rappresentante dei genitori. “È stato convocato un consiglio di classe straordinario con i ragazzi, i genitori, tutti gli insegnanti e, alla presenza del preside, si sono decisi i provvedimenti da prendere“. La prima del Vinci è stata punita con “lavori socialmente utili e per il mese successivo tutti i componenti di quella prima superiore hanno pulito i cestini in ogni aula dell’Istituto. “Per quella punizione sono stati derisi dai compagni di scuola e hanno compreso di aver fatto una cosa che non dovevano fare. L’hanno pagata ma credo che ora stiano scontando più di quello che hanno fatto. I ragazzi oggi sono amareggiati perché sanno di aver sbagliato ma sono stati messi alla gogna per qualcosa che non hanno fatto”.

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