Autore Redazione
giovedì
17 Aprile 2014
00:00
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Cronaca - Alessandria

La giunta presenta l’atto di indirizzo per il recupero della Fraschetta ma l’opposizione è scettica

La giunta presenta l’atto di indirizzo per il recupero della Fraschetta ma l’opposizione è scettica

L’amministrazione di Alessandria ha approvato in giunta un atto di indirizzo per il recupero ambientale e produttivo dell’area Fraschetta di Alessandria. Nel documento, oggetto di confronto nella commissione di mercoledì pomeriggio, si delineano diversi aspetti su cui la giunta intende intervenire per restituire sicurezza all’area più martoriata, dal punto di vista ambientale, della città. Tra i punti salienti, che trovate nel documento riportato integralmente qui sotto, il coinvolgimento della Regione e del Ministero dell’Ambiente per affrontare le questioni ambientali, la richiesta di apertura di un tavolo tecnico, la valutazione della possibilità di “incardinare l’area esterna agli stabilimenti del Polo chimico […] nell’ambito del programma di bonifiche a valenza nazionale”, oltre alla rinverdita ipotesi del nuovo ponte sulla Bormida per migliorare la mobilità.

Le intenzioni dell’amministrazione hanno però incassato alcune repliche da parte di Ciro Fiorentino della Federazione della Sinistra: “le intenzioni dell’amministrazione rischiano di essere solo dei buoni propositi. L’amministrazione, oltretutto avrebbe dovuto seguire un percorso inverso. Prima incontrare i cittadini della Fraschetta, le associazioni e i comitati, raccogliere le loro istanze e, solo successivamente, elaborare un atto di indirizzo. Nessuno contesta il contenuto dell’atto dell’amministrazione, ma prima si sarebbero dovuti coinvolgere i cittadini”.

Cirtiche sono arrivate anche dal Movimento 5 Stelle. Per Domenico Di Filippo l’atto della Giunta “è solo un buon spot elettorale. Il Movimento, già un anno fa aveva proposto di far nascere un nuovo Osservatorio ambientale, più incisivo rispetto al passato. A distanza di un anno da quella proposta, e a ormai oltre un mese dalla precedente Commissione Ambiente incentrata sulla proposta di un nuovo Osservatorio, l’amministrazione secondo il Movimento non avrebbe ancora fatto nulla di concreto per la Fraschetta. Ad oggi, ha chiosato poi Andrea Cammalleri, i consiglieri ancora sono chiamati a discutere su linee di indirizzo. Un documento, ha aggiunto, dove l’unica proposta concreta sembra essere il progetto per il teleriscaldamento”.

Di seguito l’atto della giunta: 

Oggetto: Azioni da intraprendere da parte dell’Amministrazione comunale per il recupero ambientale e produttivo dell’area Fraschetta di Alessandria. Atto d’indirizzo programmatico.

 

LA GIUNTA COMUNALE

Premesso che:

            La rinascita della nostra Città passa, anche e soprattutto, attraverso la riqualificazione delle porzioni del nostro territorio più compromesse, sia dal punto di vista ambientale che economico e, tra queste, non v’è dubbio che l’area della Fraschetta necessita di interventi organici e, al tempo stesso, strutturali, capaci di affrontare finalmente in modo risolutivo problematiche annose e certamente complesse.

La situazione ambientale, che ancora oggi caratterizza questa parte vitale della nostra comunità, è indubbiamente la risultante del concorso di più fattori concomitanti associati a livelli diversi di responsabilità che, per il fatto stesso che continuano a rimanere tali, senza che soluzioni adeguate ed efficienti risultino praticabili in tempi ragionevoli, rischiano di compromettere in modo irreparabile ed irreversibile potenzialità e risorse che, al contrario, dovrebbero rappresentare punti di forza e opportunità di sviluppo del nostro territorio. Ne è un esempio la presenza nel suo sottosuolo di riserve idriche strategiche per qualità e quantità, in grado di soddisfare il fabbisogno d’acqua della popolazione alessandrina attuale e delle future generazioni, a condizione però di trovare la capacità di avviare un processo efficace e duraturo di recupero e di protezione ambientale.

Nella stesura dell’accordo di programma, trattato in questo documento, i riferimenti saranno le prescirizioni Autorizzazione Integrata Ambientale e il MISO (messa in sicurezza operativa), assicurate rispettivamente da Provincia e Comune, che hanno fra gli obiettivi finali la bonifica dei terreni compromessi circostanti gli stabilimenti.

L’attuazione del progetto operativo di messa in sicurezza del Polo chimico, per quanto rappresenti un punto di partenza di indiscutibile utilità, non può essere ritenuta, da sola, risposta sufficiente a fornire la soluzione alle innumerevoli problematiche che limitano le possibilità di rilancio della Fraschetta e dei suoi punti di forza. Soprattutto non deve far dimenticare che l’area inquinata è in realtà più ampia e, quel che è peggio, che su di essa non sono stati fino ad oggi compiuti accertamenti e caratterizzazioni organici, in grado cioè di fornire un quadro di dettaglio delle criticità e, dunque, degli interventi da porre in campo.

Né può essere sottovalutata la matrice aria con le sue implicazioni: le condizioni orografiche di tutto l’alessandrino, che favoriscono una meteorologia ad alta stabilità con frequenti innalzamenti delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera, ricevono in questa zona ulteriori contributi dagli insediamenti dell’ex discarica di Castelceriolo e di un impianto di compostaggio e pretrattamento di rifiuti urbani, dal diffuso sviluppo di agricoltura intensiva, dalla compresenza di allevamenti di dimensioni significative, dalla presenza del Rio Lovassina, che risulta necessitare di adeguati interventi tesi alla soluzione dei problemi di carattere idrogeologico e della conseguente bonifica dei sedimenti.

Una visione globale e condivisa deve finalmente prevalere sulla visioni parziali e “solitarie”. La delicatezza delle questioni ambientali e le loro implicazioni potenziali sulla salute dei cittadini coinvolti comportano infatti l’evidente necessità di chiamare a raccolta tutti i soggetti che possono concorrere con le loro competenze e – aspetto non meno importante – con le loro risorse, a rendere più incisive le azioni occorrenti per dare un avvio organico al recupero ambientale ed al rilancio del nostro territorio. Infatti, l’entità dell’inquinamento, la sua cronologia, le responsabilità distribuite nel corso di decenni in capo a soggetti diversi, il pericolo potenziale a cui sono esposte le acque dei pozzi di emungimento dell’acquedotto che alimenta la città e numerosi paesi limitrofi, le preoccupazioni in merito alla tenuta ed al futuro occupazionale del tessuto produttivo ancora presente nell’area, sono tessere di un mosaico che meritano di avere finalmente una soluzione coordinata e concordata con le istituzioni competenti e, al tempo stesso, con le forze politiche, sociali ed economiche che abbiano interesse a stringere un patto per la rinascita della Fraschetta.

Del resto, anche sulla scorta della recente costituzione di parte civile da parte dello Stato e della contestuale richiesta di danno ambientale da quest’ultimo avanzata in sede processuale, risulta riconosciuto ed acclarato lo “status” di territorio compromesso da contaminanti e, in quanto tale, necessitante di interventi di bonifica indipendentemente dalle responsabilità che saranno eventualmente individuate dall’autorità giudiziaria.

Sono dunque queste le ragioni che ci devono indurre a prendere l’iniziativa di coinvolgere tutti e, in primis, la Regione Piemonte ed il Ministero dell’Ambiente, affinché un territorio troppo a lungo maltrattato abbia la possibilità di essere inserito nei programmi di bonifica per quelle porzioni esterne agli stabilimenti del Polo chimico e che, in quanto tali, non hanno fino ad oggi avuto la possibilità di essere sottoposti a caratterizzazione, primo indispensabile passo per cogliere compiutamente il reale stato delle contaminazioni delle matrici suolo ed acque sotterranee. Coinvolgimento che proponiamo di formalizzare nell’ambito di un accordo di programma aperto all’apporto anche di soggetti privati in grado di promuovere iniziative economiche eco-compatibili. In altri termini, in un momento di crisi economica come l’attuale che vede l’intera città fortemente penalizzata, la nostra Amministrazione vuole farsi portavoce di un’idea di sviluppo che parta dalla Fraschetta come simbolo di rinascita, motore di una nuova economia che allo sfruttamento delle risorse naturali sostituisce la loro valorizzazione.

Le azioni preventive da porre in essere possono essere declinate in dettaglio come segue:

–          Mettere a fattor comune gli studi, gli approfondimenti tecnico – scientifici ed ogni informazione / dato ad oggi disponibile, allo scopo di comporre un primo quadro conoscitivo d’insieme della situazione esistente;

–          Richiedere l’apertura di un tavolo tecnico – politico riguardante le problematiche ambientali di tutto il territorio della Fraschetta con la Regione Piemonte, finalizzato a definire lo stato dell’arte come punto di partenza per le successive fasi;

–          Organizzare con la Regione Piemonte un intervento presso il Ministero dell’Ambiente allo scopo di affrontare congiuntamente le problematiche ambientali del nostro territorio, il tutto anche con il coinvolgimento dei parlamentari eletti nell’alessandrino;

–          Analizzare in sede regionale e ministeriale le possibilità / opportunità di incardinare l’area esterna agli stabilimenti del Polo chimico ed oggetto di inquinamento delle matrici suolo / acque di falda nell’ambito del programma di bonifiche a valenza nazionale;

–          Coinvolgere preventivamente i Soggetti portatori di interessi diffusi (Sindacati, Associazioni di categoria, Associazioni ambientaliste) nella predisposizione di un programma di interventi per lo sviluppo sostenibile dell’area;

–          Definire, di concerto con l’ATO 6 e con la Regione Piemonte, le linee guida operative per il gestore della rete idrica, finalizzate a fornire indicazioni in merito al potenziamento ad alla contestuale messa in sicurezza del campo pozzi presente nella zona anche – se necessario – prevedendone un nuovo e diverso posizionamento;

–          Rivedere, nell’ambito della programmazione comunale, il piano della mobilità e del traffico della zona, anche verificando la fattibilità tecnico – economica di un secondo ponte sul fiume Bormida nell’intento di migliorare gli standard di sicurezza idrogeologica dell’area in argomento;

–          Dare continuità e concretezza all’obiettivo di ripristino ambientale della Fraschetta già contenuto nella terza Variante strutturale del PRG degli anni 2005-06;

–          Avviare la programmazione con il futuro gestore di riferimento di una rete di teleriscaldamento avente lo scopo di diminuire i camini di emissione e razionalizzare nel contempo i costi energetici della popolazione residente;

–          Attivare tavoli con le parti sociali (Associazioni sindacali e di categoria) per la messa a punto di strategie comuni, finalizzate ad incentivare insediamenti produttivi caratterizzati da alto contenuto innovativo.

Per rendere tangibile l’impegno dell’Amministrazione comunale nel definire finalmente uno scenario concreto ed operativo di insediamento produttivo, tecnologico e scientifico nel campo della ricerca applicata e delle soluzioni imprenditoriali dei settori ambientali, energetico, energetico alternativo e delle bonifiche, riteniamo necessario indicare fin da subito come centrale la necessità che il Gruppo AMAG persegua la garanzia di un insediamento in tali settori per l’intero gruppo di riferimento da realizzare sul territorio della nostra città, in collaborazione con le realtà universitarie alessandrine.

–          Tutto ciò premesso;

–          Dato atto che le azioni sopra richiamate costituiscono atto di indirizzo programmatico dell’Amministrazione in carica ai sensi dell’art. 107 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni ed integrazioni;

–          Viste le norme vigenti in materia ambientale contenute nel D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni;

–          Richiamato l’art. 34 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni ed integrazioni, relativo alla procedura di realizzazione di un accordo di programma;

 

DELIBERA

1)      Di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, la proposta del Sindaco di attivare le azioni contenute nella sua relazione introduttiva che, pertanto, diventano atto di indirizzo programmatico dell’Amministrazione in carica;

2)      Di dare mandato al Sindaco di procedere all’attivazione degli incontri con Regione Piemonte e Ministero dell’Ambiente, allo scopo di affrontare congiuntamente le criticità ambientali del nostro territorio e della zona “Fraschetta” di competenza del Comune di Alessandria in particolare;

3)      Di aprire una fase di confronto con la popolazione per integrare la proposta nelle fasi di stesura dell’Accordo di Programma;

4)      Di dare altresì mandato al Sindaco di avviare le consultazioni con le parti sociali (Associazioni sindacali, di categoria e ambientaliste) per la messa a punto di strategie comuni, finalizzate ad incentivare insediamenti produttivi caratterizzati da alto contenuto innovativo;

5)      Di indicare fin da subito come centrale la necessità che il Gruppo AMAG persegua la garanzia di un insediamento produttivo ed occupazionale nei settori citati in premessa per l’intero gruppo di riferimento da realizzare sul territorio della nostra città;

6)      Di incaricare gli Uffici preposti a dare esecuzione alla presente deliberazione;

7)      Di incaricare altresì gli Uffici competenti, acquisiti i necessari assensi da parte delle istituzioni e delle forze politiche, sociali ed economiche, alla stesura di una prima bozza di accordo di programma da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale, non appena saranno acquisite le disponibilità e le manifestazioni di interesse da parte dei soggetti citati.

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