Autore Redazione
sabato
15 Dicembre 2018
05:53
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Cronaca - Alessandria

Mense: lamentele su qualità e quantità servizio. “Sanzioni? Da gennaio”

L'assessore Straneo ha comunque certificato “standard già elevati e controlli puntuali”.
Mense: lamentele su qualità e quantità servizio. “Sanzioni? Da gennaio”

ALESSANDRIA – Finora tutto era avvenuto a porte chiuse: venerdì mattina invece, la Commissione Cultura e Istruzione di Alessandria dedicata al servizio di refezione scolastica ha ospitato i rappresentanti della Cooperativa Solidarietà e Lavoro, aggiudicatrice dell’appalto, di Media Center, la società addetta al trasporto del cibo e Artana, titolare del centro cottura. Dall’altra parte i consiglieri comunali e i sindacalisti di Filcams Cgil e Uiltucs Uil. Sul loggione, invece, alcune lavoratrici.

Se da un punto di vista politico l’assessore Silvia Straneo ha rimarcato la “massima interlocuzione con l’azienda” e gli “standard elevati di qualità”, la direttrice di esecuzione dell’appalto Vittoria Gallo ha però evidenziato alcune criticità, emerse in questi primi due mesi e mezzo di servizio. “La qualità dei cibi forniti è altissima ma sono rilevate delle osservazioni e delle lamentele sulla qualità e sulla quantità del servizio. Sono emerse delle segnalazioni riguardo a ritardi nella consegna dei pasti e durante i sopralluoghi sono emersi degli elementi di non conformità. Con la Cooperativa c’è sempre stato un confronto costante. Diverse osservazioni, comunque, sono state recepite e accolte, anche se in alcuni casi dall’azienda sono arrivate solo risposte generali, nelle prossime settimane dovranno essere più dettagliate. Il gradimento dei piatti? La prima portata viene mangiato da quasi tutti i bambini, soprattutto la pasta in bianco. Sul secondo abbiamo rilevato qualche parere contrario, specie sulle verdure e sul formaggio certosino”.

Perché non sanzionare l’azienda, allora?” ha chiesto Michelangelo Serra, capogruppo del Movimento 5 Stelle.
Sarebbe irresponsabile” ha ribattuto la dottoressa Bistolfi, responsabile unica del procedimento “il primo anno è considerato di sperimentazione, di transizione, con aggiustamenti in corso d’opera. Ricordo che fino a novembre il nuovo servizio non è andato a regime dato che si è iniziato riproponendo il menù di Aristor. Sulla percezione del pasto da parte dei bambini, inoltre, gioca un ruolo importante l’atteggiamento dell’insegnante”.

“Le multe sarebbero un fatto puramente simbolico, 250 euro a volta” ha insistito Serra “ma non vedo perché non si dovrebbero comminare. Se un neo patentato fa un incidente, risponde dei danni. A questo punto i genitori potrebbero sentirsi legittimati a chiedere una retta più bassa, a fronte di disservizi”. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha poi sottolineato altre incongruenze rispetto al capitolato d’appalto: “In alcuni casi non viene fatta la raccolta differenziata e il cibo non consumato non viene destinato al Cissaca. Ci sono state segnalazioni di grossi sacchetti con all’interno tutti gli scarti gettati nei bidoni dell’indifferenziato con all’interno del cibo non consumato. Le foto dei bidoni sono datate 16 novembre, riguardano la zona dietro la scuola Rodari, in via Galvani, al Quartiere Europa”.

Di seguito, due foto di questo venerdì pomeriggio.

“Sarebbe a mio parere utile una indagine sulla soddisfazione relativa al servizio da parte delle famiglie, la cosiddetta customer satisfaction” ha infine aggiunto l’esponente pentastellato.

Su quest’ultimo punto l’assessore Straneo ha dato parere favorevole.

Intanto un primo dato sulla percezione del servizio è stato l’inaspettato calo delle iscrizioni, pari all’11%, con 153 casi di bambini che consumano a casa il pasto. “Il periodo di assestamento terminerà a dicembre” ha comunque precisato la direttrice di esecuzione appalto Vittoria Gallo “da gennaio scatteranno delle penalità”.

Ho sentito parlare di sperimentazione” ha attaccato Maura Settimo, segretario Uiltucs Uil “ma bambini e lavoratori non sono cavie. Non si era detto che questa azienda era esperta nel proprio campo?C’è qualcosa che non torna. Facile poi individuare le cause dei ritardi nella consegna del cibo: il taglio lineare delle ore lavorative dei dipendenti. È logico che la qualità del servizio sia diminuita. E in questa settimane le lavoratrici raccontano di alcune novità adottate per accelerare i tempi e giustificare la diminuzione delle ore lavorate: l’utilizzo di stoviglie di plastica e non di porcellana, come invece prevederebbe l’appalto e un nuovo accorgimento per distribuire il cibo: direttamente al tavolo dei bambini e non in un luogo più lontano attraverso uno scaldavivande. Sono state rilevate delle non conformità riguardo una pulizia non completa dei refettori”.

“Quando si riduce la base d’asta della gara d’appalto queste sono le conseguenze” ha però sottolineato Fabio Favola, della Filcams Cgil “tutto quello che temevamo si è avverato. Questa è una sconfitta di tutti, non si sta operando per il bene della collettività. Ora ci troviamo di fronte a problemi nel servizio e con lavoratori impiegati non alle condizioni contrattuali precedenti. Ricordo che prima dell’avvio dell’appalto sentivo dire che qualità e quantità sarebbero migliorate. E poi non si può pensare che un periodo di assestamento duri un anno. E poi vogliamo conoscere i tempi precisi sul ritorno alle stoviglie in ceramica”.

“Nessuna sperimentazione” ha replicato Barbara Menzago, responsabile d’area di Solidarietà e Lavoro “il nostro menù invernale è frutto di un costante confronto con la Commissione Mensa e con gli insegnanti. Le posate di plastica sono state utilizzate dove sono stati riscontrati problemi di funzionamento delle lavastoviglie. L’obiettivo è comunque tornare a utilizzare stoviglie di ceramica. Il nuovo metodo di distribuzione del cibo va incontro alle condizioni delle lavoratrici, un aiuto visto che alcune sono in età avanzata. E lo scaldavivande è sempre presente. E poi non è vero che vogliamo accelerare i tempi: semplicemente le lavoratrici non svolgono più alcuni servizi diventati “prassi” con Aristor ma che non erano e non sono previsti dal contratto: la pulizia dei corridoi vicini al refettorio, sbucciare la frutta o tagliare il pane”.

Respingo al mittente le illazioni che si trattino i bambini come cavie” ha ribattuto l’assessore Straneo “un periodo di assestamento però, non può certo durare un anno. Occorre comunque riconoscere a Solidarietà e Lavoro la buona fede: è vero che si tratta di una azienda esperta in questo campo ma ogni città poi fa storia a sé. Il servizio mensa, in ogni caso, viene monitorato in modo eccellente e i controlli sulla qualità sono molto più stringenti rispetto al precedente appalto”.

“Se c’è un capitolato va rispettato” ha sottolineato Vittoria Oneto, consigliere del Partito Democratico “questa situazione è stata creata consapevolmente. Il tempo di assestamento sia ragionevole. E poi chiediamo una precisa relazione su quali parti del capitolato non sono rispettate”. “Colgo molta confusione ha aggiunto Marica Barrera, consigliere Lista Rossa “Vogliamo capire perché i lavoratori sono stati assunti con meno ore e perché sono stati assunti degli interinali”.

“Abbiamo dei parametri precisi” ha ribattuto Giampaolo Di Festa, direttore di produzione di Solidarietà e Lavoro “per distribuire 20 pasti 20 ore a settimana sono troppe. Gli interinali sono stati assunti perché spesso servono più “teste” e non più ore. L’azienda ha poi assunto tutti i lavoratori dell’appalto precedente” ha precisato Di Festa, anche in merito alla contestazione avanzata da Uiltucs di una donna non ricontattata “parlo di quei dipendenti che, in base al loro contratto, ne avevano diritto” ha rimarcato Di Festa “e in merito alla sentenza sfavorevole del Tribunale di Alessandria che ha reintegrato in servizio una dipendente che all’inizio non aveva accettato le nuove condizioni noi siamo pronti a fare ricorso. Siamo stati soccombenti in contumacia, non ci siamo presentati alle udienze perché la posta certicata non è arrivata ai nostri uffici a causa di un virus informatico”.

A proposito del centro cottura Artana, infine, “l’Asl ha effettuato sopralluoghi e tutto è risultato conforme” ha sottolineato la dirigente comunale Vittoria Gallo. “Il cibo viene controllato, la qualità è garantita” ha aggiunto Vanessa Stillitani, responsabile ufficio qualità di Artana “i bambini sono l’interesse primario della nostra azienda”. Massima disponibilità, inoltre, a ospitare una nuova commissione che effettui un sopralluogo nei locali, una richiesta avanzata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Francesco Gentiluomo.

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