Autore Redazione
mercoledì
30 Gennaio 2019
21:27
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Cronaca - Ovada

Arianna e la fretta di nascere: il racconto di mamma e papà

Sembrava un film ma era tutto vero: parlano Enrica e Omar, i genitori della piccola nata mercoledì mattina mentre percorrevano la A26.
Arianna e la fretta di nascere: il racconto di mamma e papà

ALESSANDRIA – Arianna Lelia dorme tranquilla nella sua culla, avvolta da lenzuola color verde acqua. Non sa che, anche se è nata solo da qualche ora, già in tanti parlano di lei. Gli occhi di mamma Enrica e papà Omar sono finalmente sereni, dopo una mattinata che resterà indelebile per tutta la vita. Erano le 7.30 quando sull’autostrada A26 si è consumata una storia da film. Sulla carta la piccola doveva nascere il 2 febbraio ma non è stato così.

La famiglia Robbiano, residente a Ovada, si era messa in viaggio sulla A26 verso Alessandria dopo le prime avvisaglie ma, durante il tragitto, Arianna ha anticipato tutti, decidendo di venire al mondo.

“Cominciavo a sentire delle contrazioni ma non avei mai pensato che mia figlia potesse nascere così presto e addirittura in auto” ha raccontato a Radio Gold Enrica Silanoeravamo nei pressi del casello di Predosa quando, dopo appena due spinte, mi sono ritrovata Arianna tra le braccia. Per fortuna ha pianto subito, così abbiamo capito che stava bene. Dopo il suo primo respiro anche noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo”.

Nel frattempo i due genitori si erano messi in contatto col 118 e, a scortarli fino al casello di Alessandria Sud, c’era una pattuglia della Polizia Autostradale di Ovada.

“Poco prima li avevo sorpassati a velocità diciamo sostenuta, meglio non specificarla” ha aggiunto Omar con un sorriso e la voce più roca del solito, un altro segno di quei momenti così concitati “gli agenti mi hanno affiancato e hanno subito capito la situazione, accompagnandoci fino all’uscita”.

Gli agenti hanno contattato la Centrale Operativa per richiedere l’intervento immediato di una ambulanza del 118, che ha subito portato la famiglia Robbiano all’Ospedale Santi Antonio e Biagio. Un’esperienza bella e unica per i poliziotti, tornati poi in servizio felici e soddisfatti. “Ancora adesso non ci rendiamo conto di quello che è successo e di come siamo riusciti a mantenere i nervi abbastanza saldi, nonostante tutto” aggiungono Omar e Enrica.

“Sono un’infermiera” ha aggiunto mamma Enrica“non so se questo forse mi ha aiutata. Di certo il potere dell’adrenalina è veramente forte. Per questo non abbiamo ancora realizzato veramente quello che è successo. Ringraziamo di cuore gli agenti della Polizia Autostradale e gli addetti del 118, in particolare il dottor Victor Malatesti, il medico sull’ambulanza. È stato lui a tagliare il cordone ombelicale”.

Ora Enrica e Omar si possono godere tranquilli la loro piccola. A casa li aspetta Riccardo, il primogenito: anche lui non vede l’ora di conoscere la sua sorellina, appena nata e già così famosa.

Foto in basso della Polizia Stradale di Ovada

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