Autore Redazione
martedì
26 Marzo 2019
05:45
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Cronaca - Alessandria

Discarica Frugarolo: ecco cosa fare per saperne di più

Oltre 3450 mila le visite sul sito web, circa 100 le persone incontrate dall'imprenditore Vaccari. Tutti i dettagli per saperne di più
Discarica Frugarolo: ecco cosa fare per saperne di più

FRUGAROLO – In attesa di riavviare il procedimento autorizzativo sul progetto di discarica a Frugarolo La Filippa 2, il portale informativo lafilippa2.it ha ricevuto oltre 3450 mila visite, con circa 8.300 pagine consultate e 10.000 files visualizzati o scaricati, oltre ad essersi arricchito con nuove domande e risposte raccolte dagli incontri svolti con un centinaio di cittadini.

La Filippa 2.0 è il progetto di sistemazione complessiva di aree di cava e discarica in località Cascina Pitocca, attraverso una discarica di soli rifiuti non pericolosi a servizio dell’economia circolare – per il riutilizzo a fini turistico ricreativi.

Il procedimento per la pronuncia di compatibilità ambientale è tuttora sospeso, proprio per consentire ai proponenti di predisporre ulteriori contributi finalizzati al consenso sociale nei confronti del progetto presentato.

Il costante e frequente accesso al portale informativo è andato di pari passo con l’attività di incontri con i cittadini svolti sul territorio da Massimo Vaccari, Amministratore Unico de La Filippa 2.0, e dai suoi collaboratori: una vera e propria azione di ascolto e dialogo con un centinaio di persone che hanno interagito in piccoli gruppi di circa 4-8 persone, ponendo all’attenzione dei proponenti questioni aperte, dubbi e timori intorno al merito del progetto.

Proprio le domande e le istanze emerse nel corso degli incontri sono state oggetto di sviluppo del portale tramite:
– una riorganizzazione dei contenuti per aree tematiche (in modo da facilitare la ricerca delle questioni per parole-chiave);
– l’inserimento di nuove domande e risposte in modo da rendere trasparenti e accessibili a tutti i principali temi emersi negli incontri tra cittadini e proponenti.

Queste, ad esempio, tre nuove domande e risposte tra le 32 complessivamente caricate sul portale:

1- Quali sono i rifiuti che verranno utilizzati? Da dove provengono?

Il progetto esclude (vieta) l’utilizzo di rifiuti pericolosi, putrescibili, provenienti da cicli di produzione industriale e di rifiuti urbani tal quali. Gli unici rifiuti ammessi sono 10 tipologie  di scarti non riutilizzabili ben individuate e
conosciute, provenienti da impianti di trattamento meccanico a servizio dell’economia circolare (4R: riduzione – riutilizzo – riciclo – recupero).

Composizione merceologica dei rifiuti ammessi:
– Frazioni miste di carta plastica, legno, vetro e simili non separabili e quindi non riutilizzabili.
– Compost (ammendante agricolo) non utilizzabile in agricoltura a causa della presenza di frazioni di plastica, gomma, vetro e simili.
– Frazioni miste (non separabili) di carta, plastica, graffette di ferro e simili presenti nei prodotti di carta e cartone (libri, quaderni, materiali per imballaggio…).
– Sabbia, terre e rocce, inerti (ovviamente non contenenti amianto).
– Fanghi composti da sabbie e limi contenuti nelle acque da destinare ad uso potabile.
– Materiale filtrante utilizzato per depurare e chiarificare le acque potabili.

Provenienza dei rifiuti ammessi:
– Impianti che trattano meccanicamente (triturazione, vagliatura, cernita e selezione) i rifiuti differenziati ai fini del recupero di materie prime valorizzabili.
– Impianti di trattamento meccanico di carta e cartone per il riciclo della cellulosa.
– Impianti di potabilizzazione delle acque.
– Cantieri edili.

2- Le tipologie di rifiuti potranno aumentare?

Le tipologie di rifiuti non possono aumentare né modificarsi perché sono state scelte in base alla loro specifica composizione merceologica a cui è vincolato il risultato complessivo del progetto di riqualificazione.
Pertanto l’approvazione del progetto renderà obbligatorio l’utilizzo di soli rifiuti afferenti a tale merceologia.

3-L’area interessata è a rischio di esondazioni?

Il Progetto è conforme al PAI (Piano Assetto Idrogeologico).
Inoltre gli studi dell'AIPO (Agenzia Interregionale del Fiume Po) – puntuali e molto aggiornati – dimostrano
che le aree interessate dal progetto non sono esondabili.
Peraltro la questione era stata valutata – da tecnici esperti – già nella fase di studio preliminare di fattibilità dell’iniziativa. Se le aree fossero esondabili il proponente non avrebbe certamente investito denaro nell’elaborazione di un progetto non approvabile.

Gli incontri sul territorio proseguono: le amministrazioni locali, i rappresentanti d’interessi locali (associazioni – organizzazioni) o i singoli cittadini che intendono richiedere un incontro ai proponenti possono rivolgersi al responsabile della comunicazione, Riccardo Parigi, utilizzando il recapito telefonico 351/8612282, oppure il seguente indirizzo di posta elettronica: info@lafilippa2.it

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