Indignazione dopo i post di Passalacqua: “Si dimetta subito”

AGGIORNAMENTO ORE 20: Anche il Movimento 5 Stelle Alessandria ha chiesto le dimissioni da presidente della commissione di Carmine Passalacqua “dopo le allucinanti dichiarazioni del consigliere. Chiediamo anche a una chiara presa di posizione da parte del Sindaco Cuttica, della giunta e della maggioranza”.

ALESSANDRIA – Sale l’indignazione per i post di Carmine Passalacqua, autore di diversi post contro i partigiani sul suo profilo Facebook. Una “provocazione“, ha spiegato il politico a Radio Gold, dopo la relazione definita “divisiva” di Giorgio Barberis, oratore ufficiale in occasione delle celebrazioni del 25 aprile.

Una accusa che stupisce Barberis alla luce di “una relazione che in realtà era al contrario un inno contro l’odio e la chiusura in ogni sua forma“. Il docente universitario non intende quindi replicare “a chi si pone totalmente al di fuori dello spirito della costituzione repubblicana, democratica e antifascista. In realtà – ha spiegato – la mia replica migliore è proprio delle parole pronunciate il 25 aprile per chi avrà la bontà e la pazienza di leggere. Ricordando infine, e a maggior ragione ora, che libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai”.

Intanto si accavallano le richieste di dimissioni nei confronti di Carmine Passalacqua dal suo incarico di presidente della commissione cultura del Comune di Alessandria. Dopo Federico Fornaro, capogruppo Leu, anche l’ex sindaco, Rita Rossa, ha sottolineato come il consigliere comunale non possa più presiedere quella commissione. Stessa considerazione anche da Rapisardo Antinucci, segretario cittadino Pd.

Nel corso della mattinata sono poi arrivate anche le considerazioni di Dario Gemma, presidente Anpi Alessandria. Il presidente ha definito “deliranti” le affermazioni del consigliere e sulla pagina Facebook del sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha ringraziato il primo cittadino per “le belle e sagge parole dedicate al 25 aprile“, manifestando però “dispiacere” per “personaggi che, con cariche istituzionali, ma fuori dal contesto storico e carichi di un livore anticomunista pari a quello espresso nel ventennio delle brigate nere fasciste, costruiscano la loro verità storica“.