Autore Redazione
sabato
22 Febbraio 2020
18:31
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Cronaca - Alessandria

Coronavirus: una quindicina di casi sospetti in Piemonte tra questi anche quello di una coppia a Pozzolo

Il Presidente Cirio rasssicura: "Nessuna emergenza"
Coronavirus: una quindicina di casi sospetti in Piemonte tra questi anche quello di una coppia a Pozzolo

AGGIORNAMENTO ORE 20 – Tutti i casi sospetti segnalati questo sabato 22 febbraio 2020 sono risultati negativi, compreso quello di Pozzolo. Lo comunica la Regione.

PIEMONTE – Come riferito dalla Regione Piemonte sono una quindicina i casi in via di accertamento in regione di pazienti sottoposti ad accertamento per sospetto di Coronavirus. Tra questi figurerebbero due persone a Pozzolo anche se a riguardo la Regione non conferma né smentisce. Al momento dunque l’unico caso positivo in Piemonte riguarda un torinese di 40 anni che, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, si è ammalato dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo. L’uomo ha un po’ di febbre ma è in buono stato di salute e i suoi familiari sono sotto osservazione.

Nel frattempo è stata aperta 24 ore su 24 l’Unità di crisi in Regione nella sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte . La situazione però, chiarisce il Presidente Alberto Cirio, “è totalmente sotto controllo“, le “strutture piemontesi sono in grado di affrontare la situazione e per questo non bisogna fare nessun allarmismo, ma nervi saldi. Non c’è nessuna emergenza“.   Il presidente della Regione ha inoltre annunciato che “l’Assessorato alla Sanità ha predisposto un servizio per fare il tampone a domicilio. Affollare i pronto soccorso degli ospedali sarebbe deleterio. Chiunque presenti sintomi sospetti o abbia il timore di avere avuto contatti a rischio è invitato a chiamare il numero 1500 o il 118 o il proprio medico di base. Le ambulanze arriveranno in tempi molto rapidi per eseguire il tampone a domicilio“. Allo stesso tempo negli ospedali si stanno
predisponendo dei percorsi speciali separati per chi presenti una sintomatologia sospetta. “Inoltre – ha aggiunto Cirio – stiamo comprando delle attrezzature che ci permetteranno di dimezzare il tempo del responso, che passerà alle attuali sei ore a tre ore”.

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