Autore Redazione
giovedì
5 Marzo 2020
09:55
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Cronaca - Alessandria

“Personale in quarantena degli Ospedali di Tortona e Novi obbligato a restare in servizio”. La denuncia di Nursind

Il sindacato degli infermieri pronto a denunciare i vertici dell'Asl di Alessandria per sequestro di persona e riduzione in schiavitù
“Personale in quarantena degli Ospedali di Tortona e Novi obbligato a restare in servizio”. La denuncia di Nursind

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – L’emergenza coronavirus blocca la provincia di Alessandria. E in particolare due suoi ospedali. È da ieri, infatti, che i nosocomi di Tortona e Novi Ligure sono chiusi in entrata e in uscita a causa del rischio sanitario legato al Covid-19 per cui sono stati isolati alcuni reparti e preposta una sanificazione accurata delle strutture. Una situazione limite che non ha lasciato indifferente Nursind Alessandria. In particolare il sindacato delle professioni infermieristiche ha denunciato che molti dipendenti siano sottoposti a turni massacranti a causa del mancato ricambio ed essere obbligati a continuare a lavorare in quarantena.

È inammissibile che il personale sanitario degli ospedali di Novi Ligure e Tortona in quarantena resti in servizio”, denuncia Nursind. “Ci sono tutti gli elementi per denunciare in Procura i vertici dell’Asl di Alessandria per sequestro di persona e riduzione in schiavitù, un po’ come avvenuto per il noto caso della nave Diciotti“, aggiungono in una nota dal sindacato paragonando la situazione emergenziale dei due nosocomi alessandrini a quella dell’imbarcazione carica di migranti bloccata in porto e per cui l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini andrà a processo.

In particolare il segretario territoriale Nursind, Salvatore Lo Presti, ricorda che “a norma delle direttive ministeriali  una persona esposta a coronavirus deve essere posta in isolamento fiduciario e non mantenuta in servizio“. Cosa che, attualmente al San Giacomo di Novi Ligure e ai Santi Antonio e Margherita di Tortona non starebbe accadendo. “Riteniamo inammissibile che un comune cittadino venga messo in isolamento a casa mentre un dipendente che svolge una professione sanitaria a contatto con il pubblico e i pazienti venga messo in quarantena proseguendo a lavorare“, aggiunge ancora Lo Presti. Che poi rincara la dose: “Come NurSind ci opporremo in ogni sede e con tutte le nostre forze a questa decisione perché è inconcepibile che ai dipendenti sia stato chiesto se restare in quarantena in ospedale o se essere trasferiti in quarantena in una caserma di Torino. In pratica sono stati obbligati a restare, ma è impensabile che il personale in quarantena continui a prestare servizio“.

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