Autore Redazione
venerdì
24 Aprile 2020
17:38
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Cronaca - Alessandria

Alessandria dice addio all’architetto che sognava una Alessandria felice

Alessandria dice addio all’architetto che sognava una Alessandria felice

ALESSANDRIA – Alessandria perde un pezzo della sua storia e soprattutto una persona innamorata della città. Si tratta dell’architetto Mario Mantelli, 74 anni, insegnante e visionario studioso che immaginò anche nuove forme per il capoluogo, come scrisse nel libro «Alessandria e l’urbanistica della felicità».

“Se ne va uno dei migliori di questa città – ha raccontato Roberto Livraghi, storico amico di Mantelli. È stato uno dei pochi intellettuali veri di Alessandria. Ha svolto la sua attività su tre piani, quella di insegnante di scuola media superiore con un legame straordinario con i suoi studenti, poi è stato un prezioso architetto capace di ragionare per 40 anni sul tema della città e su Alessandria in particolare e con lui, nel 1992, abbiamo fondato l’associazione Città Nuova, realtà che per 25 ha lavorato alla promozione del capoluogo. Infine Mantelli è stato un poeta, raggiungendo l’apice con le composizioni giapponesi haiku. Insomma, una persona dai tanti volti, tutti molto belli e profondi“. Intellettuale e visionario, conclude Livraghi, “era cosciente di proporre utopie per la sua città ma questa cosa non lo ha mai fermato neanche per un minuto perché sosteneva come fosse possibile confrontarsi con la realtà anche se non ti accoglie perché il compito dell’intellettuale è di continuare a indicare l’Utopia sulla circonvallazione come titolava il suo libro”.
Mario, scrive l’ex assessore Mauro Cattaneo, “era una persona gentile e misurata. E non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro per descriverlo. Era colto ma soprattutto curioso. Curioso di tutto ciò che poteva risultare piacevole e portatore di significato. Con la sapienza di chi è ben consapevole che i significati non sono esclusiva della cosidetta cultura alta. Chiaccherando con lui avevi sempre l’impressione di scoprire qualcosa di nuovo del mondo. Con leggerezza. Amava Alessandria e dedicò gran parte del suo tempo e della sua sensibilità a raccontare com’era stata, com’è e come potrebbe essere. Ricevendone certo stima ma soprattutto uno scetticismo che si spacciava per concretezza. E non poteva andare diversamente in una città che alla bellezza e alla felicità privilegia le varianti su misura e le applicazioni o le interpretazioni del regolamento. Ci lascia le molte parole scritte e il desiderio di una felicità da condividere. Anche se senza il suo tocco la strada sembra ancora più scoscesa.” Mario Mantelli si è spento questo venerdì 24 aprile all’Hospice Il Gelso di Alessandria.

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