Autore Redazione
giovedì
19 Febbraio 2015
09:13
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Cronaca - Alessandria

Anche due tortonesi nella maxi-operazione Gufo 2013 che ha permesso di smantellare una organizzazione dedita al traffico di droga

Anche due tortonesi nella maxi-operazione Gufo 2013 che ha permesso di smantellare una organizzazione dedita al traffico di droga

AGGIORNAMENTO ORE 14.45 – Sono due le persone arrestate in provincia di Alessandria nell’ambito dell’operazione Gufo 2013. Si tra di due fratelli calabresi residenti a Tortona.  

AGGIORNAMENTO ORE 12.15 – Sono scattati all’alba di oggi le operazioni dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze – Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (GICO). I militari hanno compiuto diversi arresti nelle province di Reggio Calabria, Bologna, Alessandria, Palermo, Modena, Parma, Genova, Milano e Pavia. Sono sedici in tutto gli arresti nei confronti di soggetti (prevalentemente di origine calabrese) collegati alle “ndrine” degli Avignone e dei Paviglianiti, rispettivamente di Taurianova e di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. L’ordine di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal Gip del Tribunale di Firenze – dott.ssa Erminia Bagnoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore Dott. Giuseppe Creazzo. L’ipotesi di reato è quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacenti, con l’aggravante del fine di agevolare associazioni mafiose. Le attività investigative, condotte dai militari del Nucleo di polizia tributaria di Firenze e coordinate dalla locale D.D.A. – Sost. Proc. Dr. Ettore Squillace, sono partite dell’operazione «LUPICERA», conclusasi nel 2013 con l’arresto di 13 persone legate alla ‘ndrina dei «Facchineri» di Cittanova (RC), operante nella zona di Altopascio, risultati in affari con esponenti della famiglia Avignone. Nell’ambito del nuovo filone investigativo, denominato “operazione GUFO 2013”, le Fiamme Gialle fiorentine hanno rilevato rapporti di affari illeciti tra gli Avignone ed affiliati alla “ndrina dei Paviglianiti”, che costituivano un ottimo e collaudato canale di rifornimento di cocaina per gli Avignone. La nuova organizzazione criminale, composta prevalentemente da soggetti di origine calabrese, attraverso una fitta rete di contatti con trafficanti sudamericani (dimoranti sia in Italia che all’estero) era capace di far arrivare regolarmente ingenti quantitativi di cocaina in Italia. Le indagini, svolte nell’arco di tre anni anche con l’apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dallo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, hanno interessato, oltre all’Italia, vari Paesi sudamericani e tramite servizi di pedinamento ed osservazione nonché l’adozione di sofisticate metodologie di intercettazione hanno permesso di ricostruire le rotte del narcotraffico. La cocaina era occultata all’interno di doppifondi ricavati in container con carichi di copertura (banane) o nascosta in blocchi di marmo. Le “merci”, imbarcate nei porti di Callao in Perù e di Guayaquil in Ecuador, giungevano ai porti Italiani di Genova e Gioia Tauro (RC). Presso questi porti, in quattro distinti interventi, sono stati sequestrati 280 kg. di cocaina purissima che, una volta immessa sul mercato dello spaccio, avrebbe fruttato oltre 43 milioni di euro. Sottoposti a sequestro anche beni immobili e mobili (5 fabbricati – 5 autoveicoli – 1 motociclo – 2 ditte individuali e diverse partecipazioni societarie) nella disponibilità degli arrestati per complessivi 2 milioni di euro. 

ALESSANDRIA – C’è anche Alessandria nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di sedici persone. Sono interessate anche le province di Reggio Calabria, Bologna, Pavia, Palermo, Modena, Parma, Genova, Milano. Si tratta di una presunta organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina. I destinatari dei provvedimenti, spiegano le Fiamme gialle sono soggetti prevalentemente di origine calabrese appartenenti alle famiglie Avignone e Paviglianiti, rispettivamente di Taurianova e di San Lorenzo in provincia di Reggio Calabria. L’ipotesi di reato contestata è quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante del fine di agevolare associazioni mafiose. Nel corso delle indagini, condotte dalle fiamme gialle di Firenze, sono stati sequestrati 280 chili di cocaina purissima per un valore di oltre 43 milioni di euro.

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