Autore Redazione
mercoledì
13 Gennaio 2021
17:14
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Cronaca - Piemonte

Deposito nucleare in Piemonte: via libera a Consiglio regionale aperto

Deposito nucleare in Piemonte: via libera a Consiglio regionale aperto

TORINO – Al termine della riunione dei capigruppo in Regione Piemonte è arrivato il via libera alla richiesta del Movimento 5 stelle di convocare una seduta aperta del Consiglio regionale legato al tema del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. “Si tratta di un passo necessario per portare il dibattito nella sua sede naturale: in seno alle istituzioni elette dai cittadini e lontano dalla caotica arena social“, sostengono i consiglieri pentastellati.

Il Movimento 5 stelle infatti ritiene che “la seduta debba coinvolgere tutti i soggetti interessati: enti locali, associazioni, rappresentanti di categoria. Il Consiglio regionale aperto rappresenta un passaggio coerente, e conseguente al percorso di trasparenza avviato dal ministro Sergio Costa con la pubblicazione della lista dei 67 siti potenzialmente idonei. Un documento tenuto nascosto dai Governi passati per molti anni e finalmente messo a disposizione dell’opinione pubblica per avviare un dibattito il più consapevole possibile“.

In conclusione i consiglieri del M5s sostengono che “nessuna scelta è stata calata dall’alto, siamo solo all’inizio di un percorso decisionale che sarà il più inclusivo e allargato possibile. Le Regioni avranno un ruolo cruciale, e il primo strumento a disposizione è proprio un Consiglio regionale aperto“.

Soddisfatto anche il consigliere regionale del Pd, Domenico Ravetti: “Rappresenta un atto importante la decisione della conferenza dei capigruppo di accettare di convocare una seduta aperta del Consiglio regionale sul tema del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Avevo sostenuto con forza questa richiesta perché ritengo che debbano essere ascoltate tutte le posizioni dei soggetti interessati”.

L’esponente dei dem ha ribadito che “con il confronto e con la ragionevolezza sarà più semplice capire come affrontare il futuro e unire, anziché dividere, le Istituzioni sugli interessi generali e non su interessi di parte politica. In un progetto tanto delicato devo essere coinvolte le comunità che esporranno le proprie esigenze e le proprie perplessità. Credo, tuttavia, che i nostri territori abbiano necessità di altra natura, come quella di un progetto per migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini”.

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