Autore Redazione
venerdì
7 Maggio 2021
05:13
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Cronaca - Casale Monferrato

Il 22 maggio inizia la Settimana Vivaldiana con un concerto a Occimiano

Il 22 maggio inizia la Settimana Vivaldiana con un concerto a Occimiano

OCCIMIANO – Il 22 maggio inizia la Settimana Vivaldiana, organizzata dall’Associazione Musicale Antonio Vivaldi. Si tratta di una manifestazione Culturale e Turistica di rilevanza internazionale che si svolge nel mese di maggio in Italia e in Europa con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico-musicale legato alla figura del musicista veneziano. Quest’anno il concerto inaugurale si terrà a Occimiano, nella Chiesa parrocchiale di San Valerio, ore 18, per poi proseguire con altri appuntamenti in altre città italiane: il calendario è in via di definizione e organizzato in base all’andamento della pandemia. Ogni concerto sarà preceduto dalla presentazione della nuova pubblicazione vivaldiana Armonie della natura e umane passioni. Antonio Vivaldi. Concerti, Sinfonie e Sonata a programma, curate dal maestro Roberto Allegro e la dottoressa Vittoria Aicardi.

Domanda: Il 22 maggio inizia la Settimana Vivaldiana Nazionale. Quando nasce questa ricorrenza?
Risposta: Con il 2021 siamo giunti alla sesta edizione e quest’anno per la prima volta si apre in Piemonte, ad Occimiano, nella chiesa parrocchiale di San Valerio.
D: Questo evento che cosa rappresenta per il mondo della musica?
R: Innanzitutto a livello nazionale vuole essere un pretesto per fare il focus sulla produzione musicale, strumentale, sacra e profana di Antonio Vivaldi. Negli anni Trenta del secolo scorso, in pieno regime fascista, ci fu un solo evento di una settimana per valorizzare l’italianità. Poi è scomparsa ma non è più stata ripensata.

D: Poi sei anni fa è stata rilanciata.
R: Dopo una serie di attività svolte dalla nostra associazione musicale Antonio Vivaldi, che ha sede a Mortara, abbiamo deciso di riprendere quell’iniziativa molto importante e di creare una settimana in cui si facessero concerti con una sola programmazione, dedicata appunto a Vivaldi. Subito nasce come settimana, ma poi diventa di rilevanza nazionale e si passa ad avare due o tre mesi di programmazione per abbracciare tutto il territorio. In più, da qualche anno a questa parte, è diventato un evento internazionale. Nel 2018 ci fu un evento a Canterbury, nel Regno Unito; l’anno successivo nei Paesi Bassi e quest’anno in Germania. Nel 2020 nulla a causa della pandemia.
D: In un momento storico come questo, dove il settore artistico è praticamente immobilizzato da più di un anno a causa del Covid, che cosa vuol dire avere la possibilità di svolgere questo evento?
R: Riuscire a fare questo evento nel periodo in cui è nato, quindi maggio, giugno e luglio, è sicuramente una grande occasione: ritengo infatti, a titolo personale, che la nostra Nazione avrebbe potuto fare scelte diverse non chiudendo la cultura. Riaprire oggi ha portato l’orologio troppo avanti nell’assenza di cultura e il rischio è che la Settimana Vivaldiana, ma in generale la ripartenza della cultura, possa essere un flop. Dopo un anno e mezzo ci si è abituati a farne anche a meno, e quindi non è detto che si torni ai concerti, al cinema o a teatro con lo stesso entusiasmo con cui lo si faceva due anni fa. Questa chiusura prolungata delle varie attività può avere disabituato il nostro popolo ad aver bisogno della cultura. Io sono ottimista, ma è un timore vero.

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