Autore Redazione
mercoledì
20 Maggio 2015
22:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Il processo Eternit-bis resta a Torino

Il processo Eternit-bis resta a Torino

AGGIORNAMENTO ORE 13.50 – Tutte le eccezioni della difesa sono state respinte e quindi il processo Eternit bis resta a Torino. La decisione è del gup Federica Bompieri che ha quindi respinto la richiesta della difesa di trasferire la causa a Ivrea per ragioni di competenza territoriale. Al processo si sono costituite parti civili la presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria. Soddisfatto Bruno Pesce, dell’Afeva, per “il cappotto incassato, in questa partita, dalla difesa”

I Senatori Daniele Borioli, Camilla Fabbri, Stefano Esposito, hanno commentato: “sapevamo dell’intenzione del Governo di costituirsi parte civile nel nuovo processo Eternit. Abbiamo seguito in questi giorni, a stretto contatto con Palazzo Chigi, l’evolversi della vicenda. Da stamani le intenzioni e gli impegni sono diventati fatti. Dopo le risorse stanziate per le bonifiche questo ulteriore passo, segna ancora di più la piena adesione del Governo alla battaglia che le comunità locali stanno conducendo sul fronte del risanamento ambientale e della giustizia per le vittime dell’amianto”.

Soddisfazione anche per l’onorevole Fabio Lavagno, compiaciuto “che anche lo Stato sia tra le parti civili del  nuovo processo Eternit. Era una delle richieste fatte a Matteo Renzi quando ho accompagnato a Palazzo Chigi i rappresentanti delle istituzioni locali e delle associazioni dopo la brutta pagina della sentenza della Cassazione. Questa mattina la Presidenza del Consiglio ha presentato la propria costituzione al tribunale di Torino dimostrando che alle promesse seguono i fatti. Nella settimana in cui il Parlamento approva definitivamente la legge sugli ecoreati e ieri le Commissioni della Camera chiedono impegni concreti sul tema delle bonifiche, questa nuova notizia dimostra che sul tema dell’amianto si ha realmente scelto di intraprendere una nuova strada più decisa ed incisiva”.

Il sindaco di Casale Monferrato Titti Palazzetti e l’Amministrazione hanno apprezzato la decisione di Stato, Regione e Provincia di essere al fianco della città nel processo Eternit bis. “Certa di parlare a nome di tutta la cittadinanza, mi preme sottolineare come queste decisioni dimostrino finalmente, e in modo inequivocabile, che le Istituzioni, a tutti i livelli, sono unite nel perseguire i responsabili e come si sia concretizzato l’impegno dello Stato nel colpire i reati ambientali. È giusto ricordare, inoltre, come il Governo abbia mantenuto le promesse fatte alla città dopo la sentenza della Cassazione dello scorso novembre: sono stati stanziati i fondi per le bonifiche, è stata approvata proprio in questi giorni la legge sui reati ambientali e ora la decisione di costituirsi parte civile, così come promesso alla signora Romana Blasotti in occasione dell’incontro a Roma. Ora, tutti insieme, proseguiamo con fermezza nella richiesta di giustizia, anche per tutte le persone che nel resto d’Italia e nel mondo stanno subendo i danni dell’amianto.” 

TORINO – Nuova udienza preliminare questo giovedì del processo Eternit Bis a Torino. La Corte oggi dovrebbe esprimersi sulla richiesta di trasferimento del procedimento penale a Ivrea, avanzata la scorsa settimana dai legali di Stephan Schmidheiny. I difensori del magnate svizzero, questa volta chiamato a rispondere dell’omicidio volontario di 258 persone, hanno fatto riferimento proprio alla prima vittima per chiedere il trasferimento del processo. Giovanni Pagliaro, deceduto nel 1984, era infatti un dipendente dell’Eternit di Cavagnolo, paese passato dal 2013 sotto la competenza del Tribunale di Ivrea. Un’eccezione contro cui si è opposta la Procura che ha già chiesto di respingere, facendo leva sulla notifica del procedimento, avvenuta prima della riforma della Giustizia e quindi del passaggio di competenza territoriale da Torino a Ivrea. L’ultima parola ora spetterà ai giudici, che in base a quanto annunciato la scorsa udienza, dovrebbero pronunciarsi questo giovedì sull’eccezione sollevata dai difensori di Schmidheiny.

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