18 Maggio 2021
11:15
Che cos’è il green pass e come si potrà ottenere
ALESSANDRIA – Nella nota diramata da Palazzo Chigi in merito al Decreto Riaperture si legge che “dal 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni diverse nelle zone bianca e gialla. Inoltre, alle persone munite di ‘certificazione verde’ sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa”. Ma che cos’è la “certificazione verde”?
Chiamata anche green pass, si tratta di un documento che dimostra di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19 o, in alternativa, di essersi sottoposti a tampone avente esito negativo nelle 48 ore precedenti a un eventuale spostamento. Nello specifico, per i vaccinati attualmente ha una validità di sei mesi a far data dal completamento del ciclo ma il Governo sta pensando di prorogarlo a un anno; per i guariti, invece cessa di validità se nel periodo di vigilanza semestrale la persona richiedente risulta positiva al tampone.
Per i vaccinati la certificazione viene rilasciata su richiesta, al termine del ciclo, in formato digitale o cartaceo dalla struttura presso cui ci si è sottoposti a immunizzazione. Sul documento si troveranno il numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato. In Piemonte si potrà ricevere sul portale ilpiemontetivaccina.it il certificato che attesta di aver ricevuto le dosi necessarie all’immunizzazione dal Covid-19.
Per coloro che sono guariti, il documento sarà reperibile presso la struttura in cui si è stati ricoverati in caso di degenza; tutti gli altri, invece, possono rivolgersi ai medici di medicina generale e ai pediatri, e sarà reso disponibile nel fascicolo sanitario del paziente. Chi invece non ha ricevuto ancora il vaccino e non ha mai contratto il virus, può chiedere la certificazione massimo 48 ore dopo essersi sottoposto a tampone antigenico, molecolare o salivare. In questo caso a rilasciarlo sarà la struttura sanitaria, pubblica o privata, o la farmacia dove è stato effettuato il test. È prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono i test. Non è chiaro se passate le 48 ore, per il rientro nella propria regione è obbligatorio rifare il tampone.