Autore Redazione
lunedì
24 Gennaio 2022
17:17
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Cronaca - Casale Monferrato

Dopo la rapina in banca a Casale i bancari chiedono maggiori controlli e piani di protezione

Dopo la rapina in banca a Casale i bancari chiedono maggiori controlli e piani di protezione

CASALE MONFERRATO – “Le Banche non investano in tecnologie solo per aumentare il proprio business ma lo facciano anche al fine di prevenire eventi criminosi come le rapine“. A chiederlo a gran voce dopo la rapina avvenuta il 21 gennaio 2022 alla Credem di Casale Monferrato è la Fabi di Alessandria. La Federazione autonoma bancari italiani ha infatti sottolineato che “i lavoratori e le lavoratrici di banca vogliono più sicurezza sul posto di lavoro“.

Fortunatamente, sottolinea ancora l’associazione, “e non certo grazie ai carenti sistemi di prevenzione antirapina, si è evitato il peggio. Il risultato sarà comunque un danno alla salute di chi ha vissuto questa tremenda esperienza, come ansia, perdita di sonno, senso di imminente pericolo“. La Fabi sostiene che “se da un lato è diminuito il valore medio del bottino delle rapine in
banca, dall’altro gli Istituti di Credito sembrano ormai dei supermercati senza guardia giurata e spesso senza sistemi di metal detector. I bancari non sono operatori della sicurezza e pur nella logica di contribuire al buon funzionamento dei sistemi deterrenti adottati dalle aziende, non possono sostituirsi né alle forze dell’ordine né alla vigilanza privata“. Da qui la richiesta, pressante, di maggiori tutele per chi lavora in banca,

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