7 Ottobre 2022
05:00
Caro-energia: i centri zona corrono ai ripari. C’è chi rivede gli orari degli uffici e chi accende “un lampione sì e uno no”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il caro bollette preoccupa anche i sindaci dei Comuni italiani. Negli ultimi giorni, Alessandro Canelli, primo cittadino di Novara e delegato al fisco locale dell’Anci, ha sollecitato il Governo a stanziare adeguate risorse per aiutare le amministrazioni locali a fronteggiare gli aumenti di luce e gas. I rincari, infatti, potrebbero sferrare un colpo troppo duro ai già fragili bilanci degli Enti Locali, paralizzare servizi e lasciare al buio strade e vie delle città. Da Nord a Sud, i sindaci stanno cercando di ridurre i consumi. Gli sforzi, però, potrebbero non bastare contro nuove impennate dei costi dell’energia.
Anche in provincia di Alessandria le amministrazioni comunali stanno correndo ai ripari.
Con l’assestamento di bilancio, a luglio, il Comune di Alessandria ha assicurato una copertura alle maggiori spese previste per luce e gas. Da allora, però, il costo dell’energia è ulteriormente aumentato e ora l’amministrazione e gli uffici di Palazzo Rosso sono al lavoro per quantificare nel dettaglio l’impatto degli aumenti sulle finanze comunali. Proprio ieri si è tenuta una prima riunione sul caro-energia e altre ne verranno organizzate nei prossimi giorni. Al momento, ad Alessandria non è prevista una riorganizzazione degli uffici o una modifica degli orari di apertura al pubblico del Comune per ridurre gli importi delle bollette di luce e gas. Di certo, però, si presterà massima attenzione ai consumi. Gli aumenti si sono “già visti con le ultime bollette” arrivate a Palazzo Rosso e gli importi sono destinati a salire con il progressivo calo delle temperature. L’inverno, quest’anno, fa tremare ancora prima dell’arrivo del freddo. Anche le festività più luccicanti dell’anno rischiano di presentare un conto davvero troppo salato. Le amministrazioni lo sanno e stanno studiando soluzioni. Il prossimo Natale ad Alessandria sarà ad esempio “meno luminoso” ma il caro-bollette non spegnerà lo spirito natalizio nel capoluogo, hanno assicurato da Palazzo Rosso. Grazie allo sforzo dei commercianti, le tradizionali luminarie accenderanno le vie dello shopping ma di notte verranno spente prima, per non consumare energia mentre la città dorme. Improbabile, comunque, che le piazze della città possano illuminarsi con le colorate videoproiezioni del Natale 2021.
Anche a Tortona l’amministrazione comunale è al lavoro per fronteggiare il caro-energia. Anche qui non sono al momento previste modifiche degli orari di apertura degli edifici comunali, ha spiegato il sindaco, Federico Chiodi. In attesa delle indicazioni del Governo, gli uffici del Comune di Tortona si sono già messi al lavoro per limitare i consumi di luce e gas: “Ma senza togliere servizi ai cittadini o abbassare il riscaldamento nelle scuole o nelle Rsa“. Si faranno ovviamente risparmi ma il caro-energia non renderà più buie le strade della città, hanno assicurato dal Comune. Anche a Tortona il Natale sarà più “sobrio” ma grazie alla collaborazione degli operatori del commercio cittadino non mancheranno le luminarie natalizie. Si cercheranno comunque soluzioni “nuove”, a basso impatto sotto il profilo del consumo energetico.
In attesa dei dettagli dei provvedimenti del Governo, anche il Comune di Acqui Terme ha iniziato a dare “il buon esempio” riducendo gli sprechi, ad esempio tenendo spente le luci negli uffici comunali durante il giorno. Nella città termale si sta inoltre valutando se abbassare in alcune ore l’intensità dell’impianto di illuminazione a led, mantenendo comunque una luminosità che assicuri la sicurezza di viaggia in auto e faccia sentire sicuri anche i cittadini che si muovono a piedi o in bicicletta. Una delle soluzioni per dimezzare i consumi, ha spiegato ancora il sindaco di Acqui, potrebbe poi essere quella di tenere acceso “un lampione sì e uno no”. Anche ad Acqui si pensa già anche a Natale. Nei prossimi giorni l’amministrazione acquese incontrerà i commercianti per trovare delle soluzioni che accendano lo spirito natalizio senza fare impennare i consumi, e le bollette, dell’energia elettrica.
Nononostante il caro-energia non dovrebbe rinunciare alle luminarie natalizie neppure Valenza. Come già fatto anche da Casale Monferrato, la città dell’oro ha deciso di rivedere l’orario dei dipendenti comunali per abbassare i consumi di luce e riscaldamento. In questi giorni a Valenza sono in corso incontri con i sindacati per arrivare a una intesa sul nuovo orario. Per fronteggiare i rincari e far quadrare i conti servirà, però, anche un maggior impegno di spesa nel bilancio e si dovranno contenere le spese anche al Teatro Sociale. A Valenza, intanto, i lampioni si spegneranno un’ora prima al mattino e si accenderanno un’ora dopo alla sera. “Siamo molto preoccupati per quello che accadrà nei prossimi mesi – ha sottolineato il sindaco Oddone – Già oggi riceviamo persone che si trovano in difficoltà, ma la situazione potrebbe ancora peggiorare“.
Non nasconde la preoccupazione neppure il sindaco di Ovada, Paolo Lantero. L’impatto dei rincari, ha spiegato il primo cittadino, si è già visto con le ultime bollette. A giugno il Comune di Ovada aveva già speso di riscaldamento tanto quanto in tutto il 2021. Grazie a “grossi risparmi” e rinunciando ad altre spese, Ovada è riuscita a far rientrare i rincari nei margini di bilancio. Nuove impennate potrebbero però far vacillare gli equilibri economici anche di amministrazioni che hanno i conti a posto. Per tenere testa al caro-energia il Comune di Ovada ha fatto “uno sforzo enorme, probabilmente non più ripetibile”: “Possiamo solo sperare di aver fatto previsioni corrette e, soprattutto, sperare che non ci siano nuovi aumenti. Però, come si fa se da un giorno all’altro il prezzo del gas aumenta del 59%? E ovviamente questo discorso vale per tutti i cittadini e le attività. Come Comuni non abbiamo molti strumenti di sostegno ma a Ovada stiamo cercando di dare un minimo aiuto almeno alle persone più in difficoltà tramite i consorzi dei servizi sociali ma dovremo studiare qualcosa per fare di più”. Nei prossimi mesi, ha aggiunto il sindaco Lantero, il Comune di Ovada sarà intanto “rigoroso” nel tenere un’adeguata temperatura nei locali comunali e farà un uso “più attento” delle fonti energetiche, anche a Natale: “Stiamo ragionando per decidere cosa fare ma crediamo che spegnere completamente il Natale non sia giusto. Il periodo natalizio a Ovada sarà comunque consono all’esigenza di risparmio, non solo per una questione economica ma anche per dare il buon esempio sotto il profilo della riduzione dei consumi”.