Autore Redazione
domenica
23 Ottobre 2022
15:33
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Cronaca - Alessandria

Biomonitoraggio della popolazione della Fraschetta: consegnata la proposta nata da un gruppo di cittadini

Biomonitoraggio della popolazione della Fraschetta: consegnata la proposta nata da un gruppo di cittadini

ALESSANDRIA – È stata depositata negli ultimi giorni in Comune ad Alessandria la proposta popolare di deliberazione frutto della raccolta firme lanciata a fine agosto da un gruppo di cittadini della Fraschetta.  In poco più di due mesi 302 persone hanno firmato per sollecitare un biomonitoraggio “urgente” da parte dell’Asl per verificare l’eventuale presenza di Pfas nei residenti della Fraschetta e nei cittadini del Comune di Alessandria più esposti a queste sostanze. La proposta popolare chiede inoltre una valutazione dell’impatto sulla “salute umana e ambientale anche degli inquinanti che in passato si sono legati alle produzioni del Polo Chimico e per cui la Cassazione ha sancito nella zona della Fraschetta “il disastro ambientale innominato”.

I cittadini sollecitano quindi l’avvio della “Terza fase” dello studio promosso dalla Giunta di Alessandria nel periodo 2012-2017 per ricercare la “correlazione”, quindi il cosiddetto rapporto di causalità, tra gli inquinanti presenti nell’ambiente e le patologie riscontrate nei cittadini. Tra i punti del documento c’è la richiesta di istituire un Osservatorio Ambientale della Fraschetta che sia “a disposizione dei cittadini” per assicurare la “completa trasparenza” dei dati in merito all’impatto su salute e ambiente delle produzioni del Polo Chimico. E qualora i Pfas vengano dismessi, si chiede che gli Enti Pubblici sottopongano le nuove sostanze prodotte aprove di omologazione” per escludere rischi ambientali e per la salute dei cittadini.

La proposta popolare di deliberazione, ha spiegato Mirella Benazzo, una degli organizzatori della raccolta firme, dovrà essere discussa dal Consiglio Comunale e l’auspicio dei cittadini è che Palazzo Rosso faccia “presto“. Il tema è sentito come “urgente” da tutte le persone che hanno sottoscritto la proposta. Non sono stati fatti banchetti eppure, solo grazie al “passaparola” e alla “volontà” dei cittadini di “informarsi” e “tutelare” la loro salute si è arrivati a 302 firme. Il numero delle sottoscrizioni poteva essere anche più alto ma gli organizzatori non hanno voluto attendere molto dopo aver raggiunto la soglia minima di 200 firme richiesta per la proposta di deliberazione: “Ora è importante fare concretamente qualcosa e in fretta ha esortato Mirella. Il costo non può essere un ostacolo. Anche in Veneto reperire i fondi non sarà stato facile ma “i mezzi economici” poi sono stati trovati e così anche a Montecastello dove sta per partire un biomonitoraggio: “Io penso che tutto dipenda dalla volontà. Come cittadini noi chiediamo queste analisi e una maggiore tutela per la nostra salute. E, soprattutto, vogliamo che si faccia qualcosa in tempi rapidi”.

 

 

 

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