Autore Redazione
lunedì
30 Gennaio 2023
10:25
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Cronaca - Casale Monferrato

La denuncia: 4 aggressioni a un’infermiera in 3 mesi. “Ora basta”

La denuncia: 4 aggressioni a un’infermiera in 3 mesi. “Ora basta”

CASALE MONFERRATO – Anche in provincia di Alessandria si registrano casi di aggressioni al personale sanitario. Lo denuncia Alberto Accordi, segretario provinciale del Fials, Federazione italiana autonomie locali e sanità, infuriato per l’assenza di tutela di una sua iscritta e più in generale per i rischi cui sono esposti medici e infermieri ogni giorno. Il caso riguarda una infermiera di circa 40 anni, che “da novembre ha già subito 4 aggressioni da un individuo che chiede l’elemosina davanti all’ospedale di Casale e, spesso, anche all’interno della struttura“.

L’ultimo caso, spiega Accordi, si è verificato il 23 gennaio con “l’ennesima aggressione fisica. L’uomo prima ha iniziato a fare confusione davanti a neurologia poi ha raggiunto l’ambulatorio di medicina generale e ha colpito con calci e pugni l’infermiera“. La situazione non è più tollerabile, continua Accordi, “anche perché si tratta di episodi ben conosciuti dalla dirigenza, visto che è stata fatta presente all’azienda, insieme alle denunce presentate alle forze dell’ordine”. 

Il sindacato chiede azioni immediate, come illustrato in una lettera inviata alla direzione generale. “Chiediamo che l’azienda metta in atto tutte le misure possibili per tutelare la lavoratrice ma non solo, anche lavoratori e pazienti, considerati i potenziali rischi per tutti“. La soluzione ci sarebbe, aggiunge Accordi, “semplicemente estendendo anche di giorno il lavoro di un vigilante, che, attualmente, opera solo di sera e di notte negli ospedali del territorio“. Inoltre, “non sappiamo se l’aggressore abbia problemi psichiatrici ma sarebbe comunque opportuno riaprire il reparto di psichiatria dell’ospedale di Casale: da anni ne denunciamo la chiusura sebbene sia previsto dalla legge nella città casalese. È stato chiuso tre anni fa dopo un importante intervento economico nel 2016 e oggi, dopo il covid, sarebbe ancora più decisivo“.

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