Autore Redazione
mercoledì
8 Febbraio 2023
05:45
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Cronaca - Valenza

A Valenza già 150 persone nel comitato No Biogas: “Un’assurdità. Odore e traffico rovineranno le colline”

A Valenza già 150 persone nel comitato No Biogas: “Un’assurdità. Odore e traffico rovineranno le colline”

VALENZA – Sono già 150 i componenti del comitato No Biogas Valenza, contrari al progetto di impianto a biometano della società Valenza Po Green Energy che potrebbe sorgere in strada alla Nuova Fornace. In attesa della nuova convocazione della Conferenza dei Servizi, lunedì sera a Villabella i componenti del comitato e i cittadini della frazione si sono confrontati con l’amministrazione comunale. Al sindaco Oddone e alla sua giunta hanno ribadito le loro perplessità rispetto a una struttura destinata, secondo i residenti, a rovinare il paesaggio collinare del Valenzano, tra cattivi odori e traffico di mezzi pesanti.

“Un’assurdità, siamo pronti anche a fare ricorso al Tar se sarà necessario” hanno sottolineato i referenti del Comitato “l’amministrazione non ha chiarito da che parte sta. E poi non abbiamo capito i vantaggi per i valenzani. Non capiamo perché non si sono prese in considerazioni aree industriali dismesse prima di rovinare una zona agricola, ce ne sarebbero state alcune a poche centinaia di metri ma il proponente non ne ha tenuto conto. Il legale che ci segue ha fatto una relazione tecnica dettagliata: ci sarebbero rischi di cattivi odori, incremento del traffico di camion perché manca la materia prima da trattare e bisognerebbe importarla. I cosiddetti nasi elettronici di cui ha parlato il sindaco? Non sarebbero una garanzia, chi ci assicura che l’impianto si stopperebbe in caso di cattivi odori rilevati? Oggi ci sono ben strutture ricettive a 500 metri da dove dovrebbe sorgere l’impianto: Cascina San Giorgio, Cascina Gaia e la residenza storica La Gropella. La zona diventerebbe invivibile, il valore degli immobili si deprezzerebbe. Si vuole cambiare il volto al territorio quando tutto, invece, viaggia in controtendenza: si parla tanto di turismo, del fatto che siamo la porta del Monferrato, e poi arrivano questi impianti? Senza contare quello che potrebbe succedere in futuro, se sorgesse quell’impianto: una industrializzazione di quella zona ancora più pesante”.

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